Bondone, la «funivia»  entra nel Piano regolatore 

Colpo di scena. Al momento del voto Biasioli a sorpresa chiede di scorporare dalla parola “collegamento” l’aggettivo “funiviario”. La Lega si infuria. Intesa in extremis su “veloce”


FABIO PETERLONGO


TRENTO. Il collegamento Trento-Bondone entra ufficialmente nel Piano regolatore del Comune di Trento. Ma nell’ordine del giorno presentato da Maestri (delegato per il Bondone) scompare l’aggettivo “funiviario” sostituito da quello “veloce”. È Biasioli, al momento del voto, a chiedere di espungere il riferimento alla funivia, facendo infuriare la Lega, che minaccia di non votare e di tornare in commissione. Pattini e lo stesso Maestri ricuciono e si trova l’alternativa in extremis, dopo una serata in cui sembrava che tutto fosse filato liscio. Sarà istituita anche una cabina di regia per il Monte Bondone.

Il progetto

L’ipotesi più suggestiva prevede la costruzione di un ascensore magnetico Trento-Sardagna e di due tratte di funivia che raggiungeranno Vaneze e Vason, per un costo tra i 45 e i 60 milioni. Ancora aperte le incognite sui dettagli tecnici e l'apporto dei privati. Il masterplan ipotizza un costo di 17 euro per biglietto, giudicato da alcuni troppo oneroso. Il centrodestra pone l'accento sul rilancio del settore alberghiero, mentre il M5s solleva obiezioni non sull'opportunità dell'opera, cui si dice favorevole, ma sui troppo frequenti ripensamenti progettuali.

Il sindaco: “Era nel nostro programma”

Il sindaco Alessandro Andreatta rivendica il risultato: «La promozione del Bondone era nel nostro programma e ha ritrovato centralità nel dibattito anche tra le persone. Il Bondone va considerato come una parte della città nella sua interezza, fin sulle Tre Cime e per tutto l'anno». L'assessore all'ambiente Corrado Bungaro: «Ci incontreremo con il governo provinciale entro fine mese per discutere i dettagli tecnici». Il consigliere delegato allo sviluppo del Bondone Dario Maestranzi (Patt) ha delineato il percorso che ha portato al masterplan: «Abbiamo raccolto le idee dei soggetti più qualificati, soprattutto privati, sviscerando le idee più differenti. C'è stato una partecipazione senza precedenti». Il consigliere Alberto Pattini (Patt) introduce la mozione: «È un appuntamento con la storia, rappresenta l'opportunità di mettere pace tra la montagna e la sua città».

Non sia solo sci

Paolo Serra (Pd) pone dei paletti per lo sviluppo: «Il Bondone non deve essere inteso solo come luogo per sciare, ma come una destinazione per percorsi di trekking naturalistico, storico o culturale». Stefano Osele (Lega): «È il momento di rischiare con un progetto ambizioso. Ma serve un business-plan pubblico-privato, perché il peso sulle casse pubbliche non sia eccessivo». Andrea Merler (Civica Trentina): «Se oggi siamo in grado di andare avanti è grazie al nuovo approccio della giunta Fugatti, le amministrazioni precedenti hanno accumulato solo ritardi». Andrea Maschio (M5S) respinge l'etichetta di “No Funivia”: «Non siamo contro l'opera, ma avanziamo delle riflessioni su un progetto che costerà molto denaro pubblico. Sono le amministrazioni che hanno governato finora ad aver trascurato il Bondone, rendendolo il “bordello” che è, non noi».

Meno “cannoni” e meno auto

Approvata dall'aula con 25 voti a favore, 3 contrari, 4 astenuti, la mozione del consigliere Marco Ianes (Verdi) che proponeva limitazioni all'innevamento artificiale e un progressivo blocco del Bondone al traffico di autoveicoli.













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