Bolzano dice no ai rifiuti del Trentino

Il Comune si ribella. Kompatscher: «Importazione non prevista, finora nessuna richiesta ufficiale»



TRENTO. Rifiuti dal Trentino? Giammai.Importare immondizie da fuori provincia per far sopravvivere e rendere economicamente sostenibile il nuovo, sovradimensionato inceneritore del capoluogo altoatesino? La minaccia, nell’aria da tempo, si è concretizzata nei giorni scorsi, con la formalizzazione della richiesta di poter trasferire e bruciare rifiuti a Bolzano da parte della giunta provinciale trentina, dopo una serie di abboccamenti informali avviati con l’assessore uscente all’ambiente Florian Mussner (che avrebbe fatto intravvedere più di qualche spiraglio). Bolzano però non ci sta. Anzi, proprio si ribella. Dopo il niet del sindaco Spagnolli, espresso nei giorni scorsi, adesso arriva lo stop dell’assessore comunale all’ambiente Trincanato, rincarato dalle parole del collega di giunta Gallo. «Dopo il nuovo termovalorizzatore, Bolzano non può sopportare altre imposizioni», chiarisce Patrizia Trincanato. «La Provincia ammetta di aver sbagliato i calcoli sulla capacità del nuovo termovalorizzatore», rincara Luigi Gallo. Intanto, dalla Provincia arrivano rassicurazioni: per ora il presidente designato Arno Kompatscher non prende posizione, ma anticipa: «L’importazione di rifiuti da fuori provincia, per bruciarli a Bolzano, non è in programma, non è prevista. Per ora, inoltre, non ci è ancora pervenuta alcuna richiesta ufficiale al riguardo; comunque, in ogni caso se ne dovrebbe parlare con l’assessore competente, ossia Richard Theiner, e poi anche con Ecocenter e con i rappresentanti dei vari Comuni, in primo luogo Bolzano».

«La legge provinciale vieta l’importazione», taglia corto l’assessore bolzanino Trincanato. «Una scelta presa, a ragione, dieci anni fa, con il piano rifiuti provinciale, e che ora deve essere mantenuta. Non credo che Bolzano possa sopportare un’ulteriore imposizione, dopo quella del nuovo termovalorizzatore. I bolzanini non capirebbero: si sono impegnati tantissimo nella nuova raccolta del residuo. Ne vado fiera: in soli quattro mesi e spiccioli siamo passati dal 46% al 67% di differenziata. La ratio della norma provinciale è produrre meno immondizie, differenziare di più e arrangiarsi nella gestione dei rifiuti a livello territoriale. Tutte le scelte intraprese finora vanno in questa direzione. Tecnicamente magari si potrebbe fare, ma la politica si opporrà con tutte le sue forze».

Nel quarto aggiornamento al Piano di smaltimento trentino, la giunta Rossi lunedì ha previsto la stipula di «accordi di programma con le Regioni vicine per conferire da subito il rifiuto indifferenziato trentino»: si tratta di circa 70 mila tonnellate all'anno, quota peraltro in continua diminuzione alla luce dei dati sempre più positivi della differenziata.













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