Bike sharing, 5 nuove stazioni in estate

Si aggiungeranno alle 12 esistenti, per potenziare il servizio sul territorio. E i supermercati faranno da sponsor


di Luca Marognoli


TRENTO. Cinque nuove stazioni di parcheggio, in aggiunta alle dodici esistenti. Il piano di potenziamento quinquennale del servizio di bike sharing annunciato ieri da Roberto Andreatta, dirigente del servizio trasporti pubblici della Provincia, partirà da qui.

La giunta comunale ha dato il via libera alla localizzazione di due stazioni in via Lidorno, una presso il parcheggio coperto dell’aeroporto Caproni, in uno stabile di proprietà provinciale, e l’altra presso il parcheggio di attestamento a Trento sud, in fase di ultimazione; di una terza in via Bezzi, nella parte sud, sul lato sinistro a bordo strada; di una quarta nel nuovo quartiere delle Albere, in corso del Lavoro e della Scienza, all’altezza del futuro sottopasso ciclopedonale di collegamento con via Taramelli; e di una quinta in via IV Novembre, nel parcheggio presso lo svincolo di accesso alla piscina di Gardolo. A breve Palazzo Thun partirà con la sistemazione delle aree interessate e con la predisposizione degli allacciamenti elettrici. I siti saranno fruibili entro l’estate.

Si tratta della prima tranche dell’investimento provinciale programmato per il prossimo quinquennio, che prevede di procedere al ritmo di 5 stazioni all’anno, per una spesa complessiva di 500 mila euro. Anche il numero delle biciclette sarà conseguentemente aumentato: dalle 85 attualmente a disposizione a Trento, si passerà a più di 300 nel 2020. Un salto di qualità significativo, che permetterà al sistema di raggiungere il top degli standard nazionali. Il Bike sharing trentino infatti, partito due anni fa (nel maggio 2014), è stato apprezzato da parte della cittadinanza ma non è ancora decollato (gli utenti sono 733 contro i 17 mila di Brescia, città leader nel settore, pari a 6,26 per mille abitanti contro i ben 86,73 del centro lombardo) e il motivo è semplice: 12 stazioni sono troppo poche. L’esperienza internazionale insegna che sistemi di questo tipo funzionano quando i parcheggi sono distribuiti sul territorio in maniera capillare: solo così l’utente è motivato ad usare le bici (considerando anche Rovereto e Pergine, il parco mezzi è di 65 city bike e 132 con pedalata assistita a motore elettrico), anche perché la filosofia del sistema è quella di utilizzare i veicoli per lo stretto necessario a raggiungere la propria meta, mettendoli poi a disposizione degli altri utenti (la prima ora di utilizzo è gratuita, per il tempo successivo si paga 1 euro l’ora).

Il sostegno dei privati. Sempre nell’ottica di un’implementazione del servizio, si sta lavorando a una collaborazione con le catene alimentari: uno studio dimostra infatti che la metà delle merci acquistate nei supermercati del Nord Europa viene prelevata da clienti in bicicletta. Secondo la Provincia i big della grande distribuzione non tarderanno a sponsorizzare il servizio per avere stazioni di bike sharing nei pressi dei punti vendita. A Rovereto - informa Roberto Andreatta - Orvea sta acquistando uno di questi parcheggi e contatti sono stati avviati con le altre principali catene del capoluogo potenzialmente interessate.













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