Barista aggredita con lo spray e rapinata

La donna aveva appena aperto il locale. L’uomo (che da due settimane faceva sopralluoghi) è stato arrestato dall’Arma


di Mara Deimichei


TRENTO. Ieri mattina è entrato nel bar di via Travai pochi minuti dopo le 7 come faceva da un paio di settimane a questa parte. Questa volta però, dopo aver bevuto il caffè non se n’è andato ma ha aggredito la barista con lo spray urticante, l’ha buttata per terra ed è scappato con le buste con dentro qualche centinaio di euro. Una fuga breve quella di Massimo Cossi che è stato fermato poco dopo dai carabinieri alla stazione delle corriere e arrestato con l’accusa di rapina. «I soldi gli servivano per prendere il biglietto del treno e tornare a casa, a Sondrio - racconta la vittima della rapina - me lo ha detto un sacco di volte quando la mattina si sedeva qui al bancone che doveva trovare del denaro per il biglietto. Denaro che aveva evidentemente deciso di rubare a me».

Ma andiamo con ordine per raccontare quello che è successo. Alle 7 la signora Annarita Barbacovi arriva al bar dove la ragazza che si occupa della pulizie sta finendo di lavorare. Passano pochi minuti e entra Massimo Cossi, 35 anni, di Sondrio ma con diverse frequentazioni in Trentino. Aspetta che la giovane esca e ordina un caffè. Quando Annarita glielo serve lui mette le mano in tasca. Pochi secondi e la donna sente un forte bruciore agli occhi. Lui, infatti, l’ha appena aggredita con lo spray urticante e veloce come un gatto, si sposta dietro al bancone. Sono le riprese della telecamera interna che raccontano esattamente quello che succede. Arrivato alla macchina del caffè Cossi butta per terra la signora e prende dei sacchetti con il denaro che si trovano su una mensola e scappa all’esterno. Annarita però non si da per vinta. Si rialza e inizia ad inseguire l’uomo per via Travai, in direzione del Punto d’incontro. «Urlavo a squarciagola - racconta - perché io sono fatta così, reagisco d’istinto». Alla fermata dell’autobus c’è la ragazza che si occupa delle pulizie e parte l’allarme. Pochi minuti dopo sul posto arriva la volante, e quindi l’autoradio dei carabinieri. La donna riesce a dare una buona descrizione di chi l’ha rapita e il brigadiere dell’Arma riesce a riconoscere in quelle indicazione un uomo che aveva controllato qualche giorno prima. Un ottima memoria non c’è che dire. E partono così le ricerche che si concludono 10 minuti dopo alla stazione delle corriere dove viene trovato Cossi. Con addosso solo una parte del denaro: il resto a quanto pare lo aveva già speso per comperare il biglietto. Intanto la barista è stata portata in ospedale. Per lei una micro lesione alla pupilla, una forte sensazione di bruciore e sette giorni di prognosi ma appena dimessa dall’ospedale, dopo aver firmato la denuncia e riconosciuto il suo aggressore, è tornata dietro al bancone del suo bar. «Perché questo è il mio lavoro e bisogna ricominciare subito. Sono fatta così».

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