Assolto dal giudice e subito denunciato
Un pastore del Bondone si è presentato in aula (accusato di maltrattamenti sugli animali) con un coltello in tasca: dopo la felicità una nuova tegola
TRENTO. Non ha fatto nemmeno in tempo ad esultare per l’assoluzione nel processo che lo vede imputato per maltrattamento d’animali, che si è ritrovato nuovamente nei guai per una denuncia. Tutto questo è successo ieri mattina a palazzo di giustizia e il protagonista è un pastore del Bondone. Che ha fatto un errore che lo rimetterà davanti ad un giudice. Ieri mattina, infatti, doveva presenziare, come imputato, ad un’udienza ma è entrato a palazzo con un coltello. Le regole parlano chiaro: in tribunale non si entra armati ed è quindi scattato il sequestro del coltello. Una tegola che è arrivata in contemporanea con una buona notizia, ossia un’assoluzione. Il pastore, infatti, era imputato per una brutta accusa, ossia quella di maltrattamento di animali. I fatti risalgono all'ottobre del 2008 quando i carabinieri si recano alle Viote. Lì pascolano circa 400 pecore custodite e c’è un cane legato ad un albero con una catena lunga circa un metro e mezzo, con le ciotole di cibo e acqua vuote. È un meticcio di circa 7 anni e i suoi occhi fanno impressione: sono due sfere rosse sanguinolente: è cieco. I due pastori (padre e figlio) padroni del cane sono invitati di sottoporre l’animale a delle cure specifiche ma quando i due devono andare per un controllo portano un certificato che attesta l’avvenuta soppressione dell’animale. La documentazione arriva alla Procura di Trento e si arriva così all’udienza di ieri con l’assoluzione del figlio. Poi denunciato.(m.d.)
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