Arnesi da scasso «firmati» dal ladro
Trovati in auto e nello zainetto dell'uomo bloccato dopo una breve fuga
ROVERETO. Ha provato ad inventarsi una scusa qualsiasi, ma ad inchiodarlo senza scampo è stata la "firma" che lui stesso ha lasciato sugli attrezzi da scasso: Mario Leone. Il suo nome era lì, chiaro e tondo, a testimoniare che quella pinza "griffata" era proprio sua. Un'ingenuità che è costata davvero cara all'uomo, un cinquantenne di Trento, di professione autista, arrestato la notte scorsa dai carabinieri di Rovereto dopo una breve fuga nella zona industriale. Era entrato in una ditta di impianti elettrici ma il sistema di allarme lo ha smascherato.
Erano le 2.24 della notte tra venerdì e sabato quando alla centrale della Cvn (Corpo di vigilanza notturna) è scattato l'allarme partito dalla ditta "Pvb Solutions spa" di impianti elettrici nella zona industriale. Pochi minuti dopo sono arrivati due vigilantes che hanno trovato una porta scassinata sul retro dell'edificio. Una volta entrati sono andati alla ricerca dell'intruso individuato sotto una scrivania. Appena accortosi della presenza dei vigiliantes, l'uomo è scattato ed è fuggito dopo aver abbattuto con una spallata una paio di porte. Nel frattempo è partito l'allarme alla centrale dei carabinieri che sono arrivati sul posto con più equipaggi, uno dell'aliquota radiomobile di Rovereto e uno della stazione di Villa Lagarina. I militari dell'Arma hanno circondato la zona ed hanno indivuato il ladro vicino allo stabilimento della Sandoz dove è stato catturato. Ai carabinieri Leone ha raccontato che poco prima, mentre si era fermato ai margini della strada ad urinare, alcuni ragazzi avevano approfittato della sua distrazione per rubargli l'auto lasciata accesa. Una versione poco credibile tenuto conto che nel frattempo i carabinieri avevano individuato una Panda sul retro dalla "Pvb Solutions" che nascondeva un dettaglio di non poco conto. Infatti sul sedile posteriore dell'auto e in uno zainetto nell'azienda c'erano diversi arnesi da scasso con il nome e il cognome del ladro ben visibile: Mario Leone. L'uomo è stato anche ripreso dalle telecamere del sistema di allarme mentre forzava i cassetti delle scrivanie probabilmente alla ricerca di denaro in contante. Oltre all'accusa di tentato furto aggravato, dovrà rispondere di simulazione di reato.
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