Aree industriali dimezzate nel Piano della Comunità

Tione, domani in assemblea si adotta il documento sulle nuove destinazioni A Storo 35 mila metri quadrati passano ad agricoli, a Tione 54 mila all’artigianato


di Ettore Zini


GIUDICARIE. L’economia non tira. Artigianato e industria devono ridimensionare i loro progetti espansionistici. Quindi, anche le aree produttive destinate all’utilizzo saranno ridimensionate. Da domani sera, cambia la mappa delle aree artigianali e industriali delle Giudicarie. I 99 consiglieri della Comunità di Valle hanno già in mano le nuove previsioni del Vas, Valutazione ambientale strategica, contenute nel punto 6 all’ordine del giorno dell’assemblea convocata per 19.30. Ed è scontato che passerà, a larga maggioranza, il “Piano Stralcio delle aree produttive secondarie”con cui si prevede, appunto, il ridimensionamento delle superfici di progetto delle aree produttive, da 275.000 metri quadrati a 116.940. Mentre i 176.450 metri quadrati di superficie produttiva esistente cambieranno destinazione, con riclassificazioni importanti, soprattutto nei triangoli industriali di Storo (zona 1 e zona 2) e modifiche sostanziali a Zuclo e Comano Terme. Rimarranno invece invariate le previsioni delle aree artigianali di Condino e Lardaro, con una sostanziosa riclassificazione a Tione nell’area di Vat, dove altri 54 mila metri vengono destinati ad uso artigianale.

Le premesse di questo cambiamento, a favore del recupero a verde di alcune importanti aree produttive, erano già contenute nelle premesse del Piano Territoriale di Comunità. «La presenza di numerose strutture industriali dismesse – si leggeva – nonché la congiuntura economica portano ad un ripensamento sulla necessità di mantenere le previsioni del Piano Urbanistico Provinciale, rivedendo il sistema insediativo industriale nell’ottica di riutilizzo, senza ampliamenti di aree nel territorio di Storo (come anche segnalato più volte dal comune di Storo), mentre potrebbe essere giustificata la conservazione dell’area prevista sul comune di Zuclo, in quanto, nella Busa di Tione la realtà industriale è sempre stata un elemento di forza dell’economia locale». La filosofia della nuova scelta sta tutta in queste previsioni del Ptc, che sono state puntualmente confermate. Ecco quindi che, accanto a un piano di contenimento delle nuove costruzioni a favore del riutilizzo dei capannoni dismessi, e la valorizzazione delle aree produttive inutilizzate, c’è questa nuova cartina che individua puntualmente le nuove previsioni, fermo restando, ovviamente io 961.960 metri quadri di aree produttive esistenti, individuate da Pup. Cambiano invece le previsioni di progetto di alcune aree. Nel dettaglio dei 155.000 metri quadrati previsti a Storo, a fianco dell’area industriale esistente, edificabili ne rimarranno solo 18.000, mentre 35.000 andranno all’agricoltura (in parte area agricola di pregio e in parte semplice). A Lodrone (zona 2 di Storo) non sono più previste espansioni: 17.000 metri diventeranno di riqualificazione. Cambiamenti a Zuclo: a fianco della discarica comprensoriale, dove i 44.500 metri quadrati annunciati, scenderanno a 38.440.

Modifiche anche a Comano Terme, dove i 15.000 metri quadrati su cui era ancora possibile costruire sono azzerati, con riclassificazione di 53 mila metri ad area artigianale. Nessuna variazione per Condino e Lardaro. Qui, le aree produttive di progetto erano, rispettivamente, di 52.000 e 8.500 mq. E tali rimangono. Per ultimo, due destinazioni ad artigianale: 54.000 a Tione e 17.450, di cui 1.150 ad attrezzature collettive, a Roncone.

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