Arco, la maggioranza litiga per Andreotti: in sei lasciano l’aula

Bresciani (Patt) chiede un minuto di silenzio per Giulio: la coalizione, sempre granitica, si è sbriciolata in un attimo


di Gianluca Marcolini


ARCO. Laddove non son riuscite l'urbanistica, l'economia o le politiche sociali ce l'ha fatta Giulio Andreotti. Fino ad ora la coalizione che governa il comune di Arco aveva mostrato una tenuta pressoché granitica, anche sulle questioni più spinose. Un atteggiamento che ha finito per ridurre all'angolo l'opposizione, perennemente costretta a cozzare contro la solidità della maggioranza. Almeno fino all'altra sera, quando l'unione fra il centrosinistra e le liste civiche ha scricchiolato durante la commemorazione del politico romano, scomparso all'età di 94 anni.

A mettere in crisi la coalizione è stato, non senza malizia, il consigliere di opposizione del Patt Stefano Bresciani che in apertura di serata ha proposto all'aula di osservare un minuto di raccoglimento per Andreotti. L'autonomista – che proviene, politicamente parlando, da quel mondo figlio della Democrazia Cristiana – ha anticipato tutti e una volta presa la parola ha sottolineato l'opportunità di dedicare un momento cerimoniale nei confronti di colui che è stato per sette volte alla guida del governo nazionale. Un'iniziativa che ha accomunato molte istituzioni italiane nelle adunanze svoltesi immediatamente dopo la notizia della morte.

Niente di anormale, dunque, finché la presidente Remondini ha messo ai voti la proposta. A quel punto si è scatenata la protesta e quindi consumata la frattura – durata giusto il tempo della commemorazione – all'interno della maggioranza. A dare il là al dissenso è stato il consigliere della Sinistra Unita Tommaso Ulivieri che si è soffermato nel ricordare anche i lati oscuri di Andreotti. «Una delle affermazioni più adoperate nel ricordare Giulio Andreotti – ha evidenziato Ulivieri – è che sarà la storia a giudicarlo, come dire: per ora è meglio neppure parlarne. I morti sono morti e vanno rispettati ma a mio avviso si è parlato fin troppo, in questi giorni, di Andreotti ed è per questo che non solo sono contrario al minuto di raccoglimento ma in caso di commemorazione farò come Ambrosoli in consiglio regionale della Lombardia ed abbandonerò l'aula».

Una posizione preventivabile, quella di Ulivieri – a tal punto che c'è stato anche chi, fra i banchi consiliari, ha commentato: «C'è caduto dentro con tutte le scarpe...» – ma a grande sorpresa non isolata. Infatti, altri cinque consiglieri della maggioranza (Nella Mattei della civica del sindaco, Roberto Zampiccoli e Franco Michelotti di Unione per Arco e Luciano Villi del Pd) non solo non hanno accolto la proposta di Bresciani ma quando la presidente ha annunciato il minuto di silenzio in sei (con l'aggiunta dell'assessore alla cultura dell'Idv Max Floriani) si sono alzati in piedi ed hanno abbandonato, temporaneamente, i loro scranni.

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