Andreatta: «Pacher ripensaci, sei tu il leader per il dopo Dellai»

Il sindaco: «Ci sono le condizioni perché Ale torni sui suoi passi e guidi la coalizione». E sul bilancio promette: «Riusciremo ad evitare addizionale Irpef e aumenti Imu»


di Chiara Bert


TRENTO. «Mi auguro che Pacher ci ripensi. Credo ci siano gli spazi perché possa ritornare sulla sua decisione e guidare la Provincia dopo il 2013». Alessandro Andreatta sfrutta l’intervista di fine anno con la stampa per lanciare qualcosa che è più di un appello al suo amico ed ex sindaco Ale Pacher. Lo fa consapevole del momento non facile per i rapporti interni al suo partito, il Pd, e per quelli tra le forze del centrosinistra autonomista in vista delle elezioni politiche di febbraio. Pacher, vicepresidente della Provincia che da oggi - con le dimissioni di Dellai - sarà reggente per un anno, solo due mesi fa ha spiazzato tutti annunciando che nel 2013 non si ricandiderà, lanciando critiche alla linea del Pd e dicendo: «Non sono un uomo per tutte le stagioni».

Sindaco Andreatta, cosa le fa pensare che dopo quell’annuncio così forte e meditato Pacher possa tornare indietro?

Mi auguro che lo faccia. Credo che il suo rifiuto fosse legato a certe condizioni e penso che ci siano gli spazi perchè quelle condizioni si superino.

Pacher aveva mosso una critica profonda alla linea del Pd accusandolo di aver perso la vocazione maggioritaria...

Molto dipenderà dal Pd, me ne rendo conto. Ma io resto convinto che lui sia la persona che sa guidare la coalizione, riconosciuto non solo dai rappresentanti dei partiti ma anche dalla gran parte degli elettori del centrosinistra. Quello di leader della coalizione è un ruolo che non si inventa. Dellai lo ha interpretato per quasi 15 anni e oggi serve qualcuno che raccolga quell’eredità.

A proposito di Dellai, oggi si dimetterà da presidente della Provincia. Qual è il suo giudizio sul suo mandato?

Positivo. Con lui il Trentino è cresciuto e ha saputo utilizzare bene le risorse puntando sulla ricerca, la formazione e l’innovazione. Si sono fatte riforme importanti in quasi tutti i settori, dall’urbanistica alla scuola al welfare, sempre guardando avanti.

E una critica?

C’è del vero quando si dice che la sua esperienza è stata quella dell’«uomo solo al comando», Dellai si è mosso sulla base di intuizioni che non sempre ha condiviso con la sua maggioranza. Andrà recuperata un po’ di collegialità. Sul piano politico ha commesso anche errori ma sempre avendo delle idee in testa e senza perdere mai di vista la tenuta della coalizione. Oggi credo che con il movimento di Monti abbia trovato la sua strada.

Vede dei rischi nella tenuta della coalizione provinciale se tra Pd e centristi non si raggiungesse un’intesa per i collegi al Senato?

Intanto io mi auguro che il Pd di Bersani conservi buona parte dell’agenda Monti perché i cittadini hanno capito che Monti è una persona seria e competente, che ha ridato credito all’Italia e la cui scommessa non si esaurisce con i sacrifici che pure ha chiesto. Spero che tra il Pd e la nuova area di centro che sta nascendo attorno a Monti ci sia una forte collaborazione. A livello trentino va cercata un’intesa al Senato ma i centristi devono dire con chi stanno. Certo non possiamo rischiare di ripetere la drammatica esperienza del ’94, quando andando divisi, con candidati Tonini e Fronza Crepaz, vinsero Forza Italia e la Lega.

Domani voterà alle primarie per i deputati del Pd?

Sì, certo. Anche se vedo il rischio che vista la data, e l’inflazione di primarie, vadano a votare in pochi. Penso che se le usiamo sempre, in qualche modo neghiamo la politica e il ruolo dei rappresentanti che abbiamo legittimato spesso proprio con le primarie.

La sua giunta è alle prese con la chiusura del bilancio. Sarà necessaria un’addizionale Irpef?

Il 14 gennaio porterò in commissione la proposta finale che avrà due capisaldi. Il primo è che ci sforzeremo di non introdurre nuove tasse, addizionale Irpef e aumenti Imu, e posso dire che siamo ragionevolmente vicini all’obiettivo. L’altro è che manterremo al meglio l’attuale livello dei servizi, a partire dal trasporto pubblico la cui richiesta è aumentata anche perché a causa della crisi ci si muove meno in auto. È un fenomeno indotto ma che io leggo positivamente. E andiamo avanti anche nella realizzazione dei nuovi asili nido di Ravina e Martignano: per il Comune significano nuovi costi ma così arriveremo a sfiorare il traguardo del 40% nel rapporto bambini-posti nido.

Aumenterete le tariffe per i parcheggi blu?

Vogliamo rifletterci, ma non abbiamo previsto somme a bilancio. I ticket sono fermi da 10 anni, sarà il consiglio a decidere. L’obiettivo è utilizzare meglio gli stalli e ridurre il traffico parassitario.

L’estensione della Ztl annunciata da anni però non si è vista.

È nei nostri propositi, ci serve un po’ di coraggio. S.Maria Maggiore sarebbe il passo più facile, la zona lo merita. Sul piano della mobilità non siamo stati fermi, dalle ciclabili ai parcheggi pertinenziali al nuovo parcheggio al Marinaio. Certo la mobilità è un tema che divide anche la maggioranza. C’è chi vorrebbe tanti parcheggi a ridosso del centro ma questa è ormai una scelta arretrata. Le città europee vanno in direzione opposta.

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