Anche a Trento i profughi siriani
Una famiglia è giunta in città ieri sera. L’impegno del consigliere Mattia Civico
TRENTO. Stremata. Provata dalla fuga dagli orrori della guerra, svuotata. Orfana di un concetto nato morto: il valore della vita, il valore dell’essere uomo.
E’ arrivata così, ieri sera a Trento, una famiglia di profughi siriani. Madre padre e quattro bambini sotto gli otto anni. Non ci sono tutti, non questa volta. Manca il più piccolo della famiglia, sei anni appena, ricoverato al Bambin Gesù di Roma a causa delle precarie condizioni di salute. Nemmeno mamma e papà stanno bene, nemmeno gli altri quattro fratellini possono dirsi in salute. Troppi gli anni di sofferenze, di violenze scavate negli occhi, marchiate nell’anima. Il piccolo era forse il più fragile. Non ha potuto proseguire il viaggio, si è dovuto fermare prima, mentre gli altri andavano avanti. Curato amorevolmente nella capitale, ilbambino dovrebbe ricongiungersi a breve ai suoi cari.
La famiglia, accompagnata dal Libano a Roma dal consigliere provinciale Mattia Civico (tra i promotori dell’iniziativa) rientra nell’ambito del Primo corridoio umanitario.
Nel dicembre del 2015 la firma del primo protocollo tra comunità Sant’ Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche, Tavola Valdese, Operazione Colomba e Governo per il rilascio di mille visti per motivi umanitari.
A Trento questo protocollo si aprì di fatto nel febbraio del 2016, con l’accoglienza di 30 persone, grazie alla Diocesi e grazie alla Provincia. Recentemente questo protocollo è stato rinnovato con il rilascio di altri mille visti per motivi umanitari. Ieri sera a Roma l’arrivo a Fiumicino del primo gruppo di 31 persone, che sono state accolte dal Vice Ministro Mario Giro. Tra queste 31 persone, la famiglia giunta a Trento nella notte.
«Arrivano dal Libano – spiega Civico tornato da un viaggio di cinque giorni alla volta del “recupero” dei profughi- Le pratiche all’ambasciata con il console Valerio Giorgi e poi il volo, ieri mattina alle quattro da Beirut. La famiglia siriana, fuggita da Homs, si trovava in Libano da due anni».
Con l’arrivo di ieri, salgono a 45 i profughi Siriani in Trentino. Trenta le persone giunte nel 2016, otto nell’arco del 2017 più i membri della famiglia libanese, sette, escluso il piccolo che si trova attualmente ricoverato a Roma.
(f.q)