Affitti in nero a studenti e turisti in 10 mesi evasi 2 milioni di euro
I controlli della Finanza. C’è chi, in cinque anni, ha affittato alloggi in due palazzine senza registrare mai un contratto E in un maso una donna chiedeva 250 euro al mese per stanze-celle da 7 metri quadri. Senza dichiarare nulla al Fisco
Trento. C’è la proprietaria di un maso rimesso a nuovo, appena fuori Trento, che affitta a studentesse dieci stanze - definite celle dai finanzieri - da 7 metri quadri l’una. Prezzo: 250 euro, più le spese. Il bagno c’è, ma per raggiungerlo bisogna inerpicarsi su una scala esterna all’edificio. Tutto a nero, naturalmente. E ha guadagnato così 70 mila euro. Qualcuno, invece, vista l’ampia disponibilità di immobili, ha deciso di diversificare l’investimento: così due interi stabili, vicini al centro città, sono stati affittati a studenti, ma anche a turisti e famiglie in cerca di una soluzione più stabile. Aveva anche un capannone industriale, anche questo affittato, ma come per le palazzine di contratti di locazione non c’era l’ombra.
Il fenomeno
Lo spaccato emerso dai dati diffusi ieri dalla Guardia di Finanza di Trento e Bolzano riguardo il fenomeno degli affitti in nero vale qualcosa di più delle semplici cifre, pur considerevoli: racconta soprattutto di come ancora molti proprietari di immobili preferiscano la strada dell’illegalità, non stipulando regolare contratto o, in alcuni casi, mettendo nero su bianco cifre molto inferiori a quelle effettivamente incassate. Un fenomeno che coinvolge in misura non molto differente entrambe le province, ma che a Trento in particolare si alimenta anche grazie alla forte presenza di studenti fuori sede, 10 mila solo a Trento e poco meno di 2.000 a Bolzano.
Due milioni di euro
Quanto vale, complessivamente, il mercato nero degli affitti? Solo per i primi nove mesi del 2019, le Fiamme gialle hanno portato alla luce un’evasione da oltre 2 milioni di euro in regione, con 45 controlli eseguiti (35 a Trento e provincia e 10 in Alto Adige). Nel 2017, incrociando una serie di banche dati e raccogliendo segnalazioni su operazioni sospette, i finanzieri hanno stilato una “black-list”, con 1.500 situazioni degne di approfondimento. Di queste, ne sono già state verificate 250, e nel 90% circa dei casi il riscontro è stato positivo: in poco meno di tre anni sono stati recuperati 6,8 milioni. «Denaro in buona parte già rientrato nelle casse dello Stato - ha detto ieri il comandante regionale della Guardia di Finanza, il generale Ivano Maccani - e del quale beneficerà l’intera collettività, e in particolare le persone più deboli».
Una persona, un milione
Basti pensare che con un solo controllo, quest’anno, le Fiamme gialle di Trento hanno individuato 1,1 milioni di euro evasi, da parte di una sola persona, nell’arco di cinque anni: stiamo parlando del titolare delle due palazzine e del capannone industriale menzionato prima, che dal 2013 al 2018, non registrando alcun contratto di locazione, ha raggiunto una cifra tale da far scattare la denuncia. «Ma come? Io pensavo bastasse farsi pagare tramite bonifico, come ho sempre fatto», ha dichiarato l’uomo, quando è stato sentito dai finanzieri. C’ anche un’altra delle proprietarie di immobili finita nella rete dei finanzieri, che non si fa remore a usare modi spregiudicati: pur affittando diversi appartamenti in nero, nel centro storico, non esitava a citofonare più volte e a entrare in casa degli inquilini sollecitando, anche con comportamenti prevaricatori, il canone.
Studenti e turisti
Se gli studenti sono una categoria piuttosto esposta a possibili illeciti da parte dei locatori, anche i turisti, spesso inconsapevolmente, si ritrovano a foraggiare soggetti che si muovono in piena illegalità, sfruttando situazioni particolari: è il caso del cittadino delle Mauritius, ma residente in Gran Bretagna, che a distanza affittava alcuni appartamenti a Riva, senza dichiarare neanche un centesimo. Guardava invece alla Toscana l’imprenditore agricolo meranese che si dedicava ad affittare unità immobiliari completamente in nero. «La situazione in Trentino è varia, ma sicuramente per gli studenti c’è bisogno di una particolare attenzione - ha detto il comandante provinciale della Finanza Mario Palumbo - anche per questo abbiamo pensato a un vademecum con tutte le informazioni utili». Sul tema del diritto allo studio e degli alloggi è intervenuto anche il sindaco di Trento Alessandro Andreatta: «La direzione già intrapresa come amministrazione, di concerto con l'Ateneo, è quella di costruire nuovi studentati, per poter offrire più posti letto agli studenti a prezzi equi. Avremo due nuove strutture, già inserite nel prg: una all'ex Italcementi e una nell'area della cantina Girelli, vicina a San Bartolomeo».