Addio a Luciano Bressan della «Cantinota»
Morto per un male incurabile, aveva 72 anni. A Padergnone il funerale nella chiesa parrocchiale
PADERGNONE. E’ venuto a mancare dopo una malattia che non lascia scampo Luciano, uno dei “mitici” fratelli Bressan, proprietari e gestori per molti decenni della “Cantinòta” di Padergnone, il tipico e rustico locale-osteria conosciutissimo in tutta la regione. Domani, alle 15, il suo funerale. Ricordiamo che era stato festeggiato lo scorso giugno l’importante riconoscimento di “Bottega storica” per gli 80 anni di attività del noto locale:la storica locanda, punto di riferimento non solo per i pullman tedeschi in transito sulla Gardesana, che fino a metà degli anni ’60 attraversava il paese di Padergnone, ma anche per i trentini della valle e del circondario di Trento, per i quali la sosta alla “Cantinòta Bressan” diventava una tappa insostituibile. Una storia,quella dei Bressan, che si potrebbe definire leggendaria non solo per il fascino dell’attrazione che assorbiva un po’ tutti dopo il primo incontro, ma soprattutto perché si è mantenuta tale nel corso del tempo: dal locale con la stessa antica tipicità all’inconfondibile abbigliamento dei fratelli con la “talara azzurra”.
Ed in effetti, oltre al bicchiere di “fragolino” o di vino santo, accompagnato da specialità gastronomiche locali, è stata ed è tuttora l’affabilità e la simpatia dei tre fratelli, che viene apprezzata dal cliente;in altre parole una familiarità,che traspira non solo dalle persone ma da qualsiasi oggetto della “Cantinòta”. Quante pagine di storia quotidiana si potrebbero scrivere di questo minuscolo ambiente, che ha accomunato generazioni diverse e persone diverse: da quelle di primo piano (come quei politici che non disdegnavano la “sbaracata notturna”) alla gente comune di qualsiasi età; come gli anziani per il solito appuntamento serale o i giovani che nei fine settimana prima dell’uscita in discoteca dedicavano una sosta dai Bressan. Fra i ricordi anni ’70 con le domeniche senz’auto gruppi di giovani che a piedi scendevano dai paesi a Padergnone per trascorrere alcune ore di sana allegria alla “Cantinòta”. Il segreto di questo successo si riconosce quindi nel fatto che, a fronte di profondi cambiamenti sociali, la “cantinòta” è rimasta sempre se stessa e potremo dire che è riuscita a vincere il tempo.
La dipartita di Luciano porta via con sé un pezzo importante di questa mitica avventura imprenditoriale, lasciando ai due fratelli Ezio e Alberto il compito di andare avanti, nonostante l’età, e alle due figlie Michela e Lorenza il ricordo di un padre, impegnato fino all’ultimo in un’attività che lo ha pienamente realizzato.(m.b.)