«Acciaieria, due morti sospette per diossina»

L'avvocato Mario Giuliano: «L'azienda sanitaria non vuol fare chiarezza»


Paolo Silvestri


BORGO. L'avvocato Mario Giuliano punta ancora il dito verso l'Acciaieria. Questa volta però non per scoppi e lapilli notturni, ma per depositi di particolato sui muschi della Valsugana e del Tesino, ma soprattutto per le morti sospette per tumore di due donne. Ed al riguardo di queste morti Giuliano sottolinea di aver chiesto la disponibilità dei tessuti tumorali delle due donne sui quali sono state eseguite le biopsie, «ma l'Azienda sanitaria l'ha negata in modo pretestuoso, affermando anche che "il campione potrebbe essere compromesso"». Ed aggiunge: «Di questo mi lagno, anche perché la procura affidatami mi dà pieno titolo per chiedere quei tessuti. E per questo ho chiesto a Pm e Gup di costringere l'ospedale a fornirle».

«La prima donna è una ventiquattrenne che ha sempre sospettato che la causa del tumore fosse da ricondurre alle emissioni delle Acciaierie - spiega Giuliano -. La seconda invece è una malghese, ammalatasi e morta in due mesi lo scorso settembre. Allevava capre. L'11 febbraio del 2010, la Provincia aveva sottoposto a screening per le diossine il latte delle sue capre. Il risultato dava un parametro di 4,2 ed era dichiarato nella norma visto che il valore massimo per il latte di uso umano è 6. Ma quel latte non era per uso umano, ma animale il cui limite invece è di 3. E dunque quel latte non poteva essere consumato in quanto contaminato. Ed anzi, l'Azienda sanitaria avrebbe dovuto individuare ed eliminare la causa della contaminazione. Cosa che non è mai avvenuta. Dalle nostre analisi, che abbiamo già consegnato al tribunale, possiamo affermare che vi sono componenti quantomeno sovrapponibili a quelli che si trovano nei camini delle Acciaierie».

Quanto ai depositi sui muschi Giuliano sottolinea che «sono stati rilevate microsfere e microplacche sia attorno all'Acciaieria ed in centro a Borgo, ma anche altrove. Con 50 campionamenti abbiamo trovato la loro presenza dalla strada per Vetriolo fino a Pieve e Castello Tesino». Ed aggiunge: «Abbiamo recentemente fatto dei rilevamenti mettendo bacinelle e lastre di marmo per cercare depositi. Ebbene, negli ultimi due mesi abbiamo rilevato deposizioni significative».













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