A22, patto Rossi-Olivi: sì alla staffetta
Metà mandato a Girardi, metà a Olivieri. Mellarini: «La spartizione se la facciano loro». Regione, Esposito al posto di Armani
TRENTO. Metà mandato ad Andrea Girardi, metà a Luigi Olivieri. Per la presidenza dell’A22 si profila una staffetta tra l’uomo indicato dal governatore Ugo Rossi e quello nominato su proposta del Pd e fortemente sostenuto dal vicepresidente Alessandro Olivi. Quella che martedì sera era una voce di corridoio (Trentino di ieri), ieri mattina è stata confermata nell’incontro della giunta provinciale convocato dal presidente. Non c’era nessun provvedimento da approvare, perché la sua nomina la Provincia l’aveva già fatta (il nome è appunto quello dell’avvocato ed ex parlamentare Olivieri), ma era necessario un confronto politico che affrontasse il nodo ancora da sciogliere in vista dell’assemblea dell’Autobrennero del 28 aprile: la presidenza della società.
Il Pd aveva duramente criticato il blitz di Rossi in giunta regionale, dove per la presidenza A22 il governatore aveva indicato l’avvocato Girardi senza prima consultare gli alleati. I Dem e anche l’Upt avevano chiesto di riaprire il confronto. Ma ieri in giunta l’opzione di azzerare tutto è stata giudicata «non percorribile». L’accordo tra il presidente e il suo vice per la staffetta era di fatto già siglato e la giunta ne ha preso atto anche se Rossi stesso a un certo punto avrebbe aperto all’ipotesi di fare un nuovo nome per la presidenza. Ma alla fine è passata la staffetta: un patto politico, dato che non ci sono impegni scritti (ieri si è ventilato un conchiuso di giunta, ma è stato stoppato dall’Upt), una via d’uscita dopo due settimane di alta tensione nella maggioranza, con le dimissioni minacciate dal governatore e il rischio di una crisi di governo.
Dall’Upt l’assessore e segretario Tiziano Mellarini non risparmia una dura stoccata: «Noi abbiamo fatto un passo indietro, abbiamo chiesto un sacrificio a Antonio Armani e garantito la rappresentanza di genere. La spartizione se la facciano Patt e Pd, che segnale diamo? Parliamo di un’autostrada, non di una bocciofila. Spero - conclude - che il prossimo incontro di maggioranza non sia solo di facciata ma serva a chiarire i rapporti sul merito e sul metodo». Ieri la giunta regionale - come anticipato dal Trentino - ha rivisto la rosa indicata il 6 aprile, per garantire la quinta donna in cda: al posto di Armani è stata designata l’avvocato Angela Esposito che insieme a Girardi, Pardatscher e Maria Anna Gasser Fink comporrà la rappresentanza della Regione nel cda. Mauro Gilmozzi, che aveva proposto il nome di Armani, commenta: «L'accordo sulle cariche all'A22 è stato garantito da due condizioni. La prima è la disponibilità dell'ingegner Armani di ritirare la propria candidatura, che non è mai stata intesa come espressione di una parte, l'Upt, ma come proposta per garantire la partecipazione anche della società civile all'amministrazione di una spa pubblica. Non potevamo certo chiedergli di farsi coinvolgere in una disputa politica che non gli appartiene e dalla quale ha voluto giustamente prendere le distanze. La seconda è quella favorita dall'Upt che si è fatta carico della nomina di una figura che oltre alla competenza garantisse anche la quota di genere prevista dalla legge».
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