È morto l’ex senatore Gianfranco Spisani
Aveva 76 anni. Si è spento ieri pomeriggio al Sacro Cuore di Arco. A Riva aveva gestito una gioielleria
RIVA. Ad Arco, dov’era nato 76 anni fa, ieri pomeriggio all’istituto Sacro Cuore si è spento l’ex senatore Gianfranco Spisani.
Spisani, noto imprenditore orafo (a Riva fino al 2012 gestiva la gioielleria Armani), era ricoverato da tre giorni al Sacro Cuore dove era giunto, una volta che le sue condizioni di salute erano peggiorate, dalla casa di cura Villa Regina.
Ultimamente le condizioni psicofisiche di Spisani, anche in seguito alla scomparsa della moglie avvenuta pochi mesi fa, erano peggiorate.
Il gioielliere è scomparso ieri pomeriggio in seguito a un arresto cardiocircolatorio. Al suo capezzale al Sacro Cuore c’era anche l'amico e compagno di tante battaglie politiche Sergio Chiesa. Oltre ai figli Italo e Andrea mentre Lucia, fuori trentino da qualche giorno, sta rientrano a Riva in queste ore.
Spisani era stato senatore nella XII legislatura. Eletto il 27 marzo 1994 nelle liste di Forza Italia, dal 18 aprile 1994 fino all’8 maggio 1996 è restato in carica. Aveva fatto parte delle commissioni parlamentari agli affari costituzionali, alla giustizia, al bilancio, al lavoro e alla previdenza sociale. Spisani aveva attraversato due Governi in quella XII legislatura. Dapprima il governo Berlusconi I a cui era succeduto poi il governo Dini, protagonista della riforma sulle pensioni.
Gianfranco Spisani è stato lungamente impegnato nel sociale e prima di ricoprire la carica di senatore, era stato eletto in consiglio comunale a Riva con Santi, si dimise quindi per assumere la presidenza dell'Amsea.
Dal 1985 al 1992 è stato assessore, sempre a Riva (dove aveva la gioielleria ed era residente), con Enzo Bassetti; fino a quando nel 1994 è entrato in Senato col primo governo firmato da Silvio Berlusconi.
Insieme alla moglie Armida, Spisani ha gestito per 50 anni la gioielleria Armani di via Gazzoletti. Quando i due lasciarono l’attività, a fine 2012, Spisani disse: «Se lo fai per qualcuno, si può tirare avanti. Non vale più la pena se lo fai solo con la prospettiva di “morire sul bachetom”».
Non è morto sul “bachetom”, ma il destino ha voluto unire nella vita come nella morte Armida e Gianfranco, scomparsi a distanza di pochi mesi l’uno dall’altra. Una vita insieme, tra lavoro e politica, tra la gioielleria e Riva del Garda.
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