È morto dopo 19 anni di coma
Primiero, ieri l’ultimo saluto a Giuseppe Vaia colpito da ictus quando aveva soltanto 22 anni
TRENTO. Il Primiero ha partecipato con dolore ai funerali di Giuseppe Vaia. Il suo è stato un «sonno» lungo 19 anni: anche se non è corretto definirlo «sonno», perché Giuseppe, nel suo «coma apallico» (questa la diagnosi), aveva un sorriso splendido. A 22 anni, il 5 luglio 1995, per un probabile ictus, si scontrò con la sua auto contro un camion nei pressi di Fonzaso; da allora Giuseppe è rimasto in coma. Di lui si è occupata in modo particolare la zia Monica: la madre di Giuseppe era morta a 43 anni. In Facebook era nata la pagina, «amici di Giuseppe Vaia»; ma si può dire che amici e conoscenti in questi anni di malattia «si sono prestati con grande cuore, sia nell'assistenza, sia in contributi per aiutare la sua famiglia che con immenso amore lo ha assistito giorno e notte, specialmente la zia Monica, che lo ha seguito respiro dopo respiro».
Ecco come lo ricorda, sempre in Facebook, il suo amico Roberto: «Ciao Giuseppe, ora sei libero e allora oggi posso finalmente parlarti! Io che non ho mai avuto il coraggio di venire da te dopo l'incidente, io che mi sono sempre chiesto se in qualche modo tu mi aspettassi, io che ho sperato che un miracolo ti riportasse alla gioventù. Non pensare che sia stato perché non ti volevo bene, non pensare che lo abbia fatto per pigrizia o dimenticanza.... mi ricordo tutto di noi: ogni singola cosa, ogni momento od attimo passato assieme. Mi ricordo le giornate a scuola, la tua eterna voglia di ridere e scherzare. Mi ricordo le medie e le superiori, il bello di stare assieme, sempre e comunque, e l'invidia priva di astio ma piena di ammirazione che provavo nel vederti sicuro nella vita, con le ragazze, nella quotidianità. Eri solare, brioso, intelligente, attento e ti ho sempre paragonato ad un treno lanciato verso qualsiasi cosa tu desiderassi fare. Perdonami se puoi: per la mia lontananza, per la mia assenza … Ciao Giuseppe». (r.b.)