criminalità

Tratta di esseri umani in crescita anche in Trentino Alto Adige: il fenomeno degli alloggi dove “segregare” i lavoratori

Il 18 ottobre si celebra la Giornata europea contro la tratta. Nuove forme di sfruttamento come il caporalato digitale. Firmato un protocollo tra Province, tribunale, avvocati, Unhcr, Unitn e enti del Terzo settore



BOLZANO. La 18/a Giornata Europea contro la tratta di esseri umani, che si celebra il 18 ottobre, è stata anticipata dalla firma di un protocollo d'intesa per rafforzare le misure di contrasto a questa grave forma di sfruttamento. Il documento - frutto della collaborazione tra il Tribunale di Trento, le Province autonome di Trento e Bolzano, gli Ordini degli avvocati, l'Agenzia Onu per i rifugiati, l'Università di Trento, il Numero verde nazionale antitratta e diversi enti del terzo settore - punta a migliorare l'individuazione precoce delle vittime di tratta e a garantire interventi più efficaci e tempestivi.

Tra gli enti coinvolti nel progetto "Alba", figurano organizzazioni come "La Strada-Der Weg", Volontarius, Consis, Centro Italiano Femminile e Punto d'Approdo. I dati confermano l'evoluzione del fenomeno. Nel 2023 Alba ha valutato 60 persone, di cui 3 minori: un dato già in crescita nel 2024 con 61 persone al 30 settembre 2024.

Sempre nel 2023 sono state prese in carico e assistite 38 persone e anche questo numero è in crescita nell'anno in corso. Il protocollo stabilisce nuove linee guida per la gestione dei casi di tratta e sfruttamento, incentivando una stretta collaborazione tra giuristi, magistrati e operatori del settore. Uno degli obiettivi principali è quello di rivedere il concetto di prova e garantire una maggiore tutela legale per le vittime, adottando un approccio incentrato su principi di incondizionata protezione e non punibilità. La lotta alla tratta, infatti, non si limita all'azione penale, ma richiede una riforma complessiva delle modalità di intervento, includendo il potenziamento dei servizi abitativi, sanitari e sociali per le persone coinvolte. La complessità del fenomeno è testimoniata dalla sua continua evoluzione.

Nuove forme di sfruttamento, come il caporalato digitale, lo sfruttamento lavorativo indoor e maschile e la segregazione domestica - sottolineano i sottoscrittori - si stanno diffondendo anche nelle province di Trento e Bolzano. Le reti criminali, sempre più sofisticate, utilizzano metodi innovativi per aggirare i controlli e perpetrare il loro business. Tra i problemi emergenti vi è l'affitto di locali o alloggi da parte di gruppi criminali per gestire attività illecite di sfruttamento, spesso camuffate in modo da eludere le indagini. 













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