criminalità

«Rovereto è ormai un deserto»

Unione dei commercianti all’attacco dopo l’ultima rapina avvenuta in pieno centro storico ai danni di una profumeria



ROVERETO. «Un furto perpetrato ai danni di una nota profumeria nella centralissima via Garibaldi a Rovereto, opera non di qualche disperato o maldestro malintenzionato ma di una vera e propria banda composta da cinque delinquenti organizzati, non può lasciare indifferente nessuno».

È quanto afferma l’Unione Commercio e Turismo, che riunisce gli operatori del terziario, e che invita tutti a tenere alta la guardia a fronte dei numerosi episodi criminali che sono avvenuti nella città negli ultimi mesi, tra cui la rapina alla profumeria “Caddy’s” di via Garibaldi giovedì scorso. Il negozio, al momento del colpo, era ancora aperto: il gruppo ha sottratto merce per circa 2 mila euro, probabilmente con lo scopo di rivenderla. Spaventata ma fortunatamente incolume la commessa.

«L’episodio criminoso di giovedì è particolarmente grave - commenta l’Unione Commercio e Turismo di Rovereto e Vallagarina - per le modalità di esecuzione di questo vero e proprio assalto, con cinque persone organizzate e pronte a tutto, e che poteva avere conseguenze gravi anche a livello fisico per l’unica commessa presente nel punto vendita».

Un episodio che ha creato sconcerto ma anche preoccupazione tra gli operatori del centro, che si sentono in balia della criminalità. «Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto numerose segnalazioni - prosegue l’associazione di categoria - riguardo al fatto che il centro si è svuotato in maniera sensibile di frequentatori, soprattutto nella fascia pomeridiana e serale, contribuendo ad aumentare la percezione di insicurezza e di desolazione e creando notevole danno anche al sistema economico della città».

Per i commercianti, l’ulteriore proroga della Ztl in via Fontana-via Dante e i sensibili aumenti del costo della sosta in superficie hanno contribuito ad allontanare fruitori dal centro. «A più riprese abbiamo chiesto di aumentare il presidio del territorio, di attivare urgentemente quel sistema di videosorveglianza del quale da molti anni sentiamo parlare ma che ancora oggi non è attivo, se non forse parzialmente. Crediamo che ogni ente preposto debba assumersi le proprie responsabilità e che non si debba tralasciare alcuna possibile azione da mettere in campo per prevenire e scoraggiare questi episodi criminali e garantire la serenità a tutti». L’unione ha chiesto infine un incontro al più presto per ricevere rassicurazioni sulle azioni da mettere in campo.













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