Il boato dei cannoni diventa il suono di Maria Dolens
ROVERETO. Nel centesimo anniversario dalla fine della Grande Guerra, il Mart si propone di rilanciare un auspicio di pace, attraverso i paesaggi sonori del territorio e la sua storia, con la nuova...
ROVERETO. Nel centesimo anniversario dalla fine della Grande Guerra, il Mart si propone di rilanciare un auspicio di pace, attraverso i paesaggi sonori del territorio e la sua storia, con la nuova installazione permanente realizzata dall'artista e compositore Ago Carollo: “Bell of Peace”, inaugurata ieri pomeriggio al museo.
“L'idea – dice Carollo – è stata quella di trasformare un semplice dettaglio tecnico, ovvero il messaggio per i visitatori che avverte dell'imminente chiusura del museo, in un'opera musicale.” L'opera infatti è frutto dell'unione di vari campionamenti realizzati dal compositore: si inizia con i sordi boati degli obici utilizzati nel primo conflitto mondiale, in seguito, poco a poco, le esplosioni si trasformano nei rintocchi della Campana dei Caduti che, simbolicamente e materialmente, rappresenta la “nuova vita” degli obici stessi; infine la composizione sfuma dolcemente negli echi delle sonorità avvertite in diversi punti di Rovereto, come lo scrosciare dell'acqua del Leno e degli zampilli della fontana di Corso Rosmini. “Lo spirito – continua Carollo – è quello di rilanciare il messaggio di pace della Campana, collegandolo al territorio ed alla città, amplificandolo e facendolo volare sulle ali della musica”. Ogni giorno, dunque, 10 minuti prima della chiusura, il museo intero risuonerà con “Bell of Peace”, un'opera che, come spiega Gianfranco Maraniello, direttore del Mart, all'inaugurazione: “Trascende i canonici perimetri dell'arte e si espande in tutta la struttura. La prima volta che abbiamo ascoltato la composizione insieme – continua Maraniello – io e Ago ci siamo emozionati. È come se al Mart si riunissero le esperienze uditive di tutta la città”. (f.s)