Anziana invalida in casa bloccata senza ascensore 

L’impianto richiesto e approvato nel febbraio del 2016, all’Itea rispondono che l’appalto verrà istruito forse in febbraio. I familiari: «Attesa incomprensibile» 



ROVERETO . Ha quasi 80 anni e una serie di gravi patologie di varia natura che la costringono a muoversi con il girello. A febbraio dello scorso anno ha saputo di doversi sottoporre a un delicato intervento di cardiochirurgia, che l’avrebbe limitata oltremodo nelle proprie possibilità di movimento. La signora J.G. abita al terzo piano di una palazzina in via Puccini, in un appartamento di proprietà Itea. Circa metà degli appartamenti dello stabile è però proprietà di privati, così la signora, attraverso i suoi familiari, ha chiesto all’assemblea di condominio di poter installare un ascensore nel vano delle scale: senza, non potrebbe uscire di casa in quanto lo sforzo di salire e scendere i gradini potrebbe aggravare la sua condizione. Ben supportata da un’abbondante documentazione medico-sanitaria, la signora – che risulta invalida al 100% - è riuscita a convincere gli inquilini privati a non opporsi all’installazione dell’ascensore. L’Itea, dopo aver proposto all’anziana un altro appartamento (lei non ne vuole sapere, dato che vive lì da 30 anni), ha acconsentito a disporre i lavori necessari, dietro accordo che sarà la stessa richiedente ad assumersi per intero i costi di gestione e manutenzione dell’impianto. Un impegno economico di peso, per un’anziana che vive di una pensione minima, ma pur sempre preferibile a rimanere bloccata in casa, oppure a trovare qualche amico o parente disposto a accompagnarla sulle scale. Pareva tutto risolto. Ma sono passati quasi due anni, e i lavori non sono ancora iniziati. “Ci siamo rivolti all’Itea – spiegano i familiari - , dove per prima cosa ci hanno riproposto un alloggio alternativo, che abbiamo rifiutato. Poi ci hanno spiegato che devono istruire l’appalto per affidare i lavori. E che l’appalto verrà forse avviato in febbraio. In questi quasi due anni non è accaduto nulla, anzi pare che la partita non sia affatto conclusa, perché non è detto che l’appalto venga assegnato con tanta rapidità”. La prospettiva è che serviranno infatti altri mesi per assegnare l’incarico, che si sommeranno ai tempi di esecuzione. Intanto l’anziana continua a patire gli stessi problemi, aggravati dal fatto che le sue condizioni fisiche non sono migliorate nel tempo, semmai il contrario. “Fino a quando non verrà installato l’ascensore, nostra madre è pressoché bloccata in casa. Ciò che non capiamo è perché si sia atteso oltre un anno per l’appalto e quanto tempo ci voglia per dotare il condominio di un’opera, già approvata, che al momento servirà solo a un’inquilina, ma in futuro potrà essere di grande utilità per altre persone” commentano i familiari, decisi a non mollare la presa. (gi.l.)

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