Nuovo vandalismo contro la Madonnina 

Preso di mira per l’ennesima volta il dipinto di Wolf sulla litoranea Riva-Torbole La figlia dell’artista: «Accanimento incomprensibile, altrove non accade»



RIVA. È successo di nuovo. I vandali, per l’ennesima volta, hanno preso di mira la Madonnina di Dario Wolf che si trova sulla litoranea Riva-Torbole, nella rientranza utilizzata anche come trampolino per tuffarsi nel Garda. Ignoti hanno sfondato il vetro posto a protezione del prezioso dipinto. Ieri mattina il vetro è stato rimosso per motivi di sicurezza e ora la raffigurazione sacra è nuovamente esposta alle intemperie e alla stupidità del cretino di turno. L’episodio precedente risale all’ottobre dello scorso anno, quando i vandali non solo mandarono in frantumi la vetrata della cappellina ma ebbero anche cura di sfregiare il dipinto realizzata nel 1932 dal noto pittore e incisore simbolista del Novecento trentino.

Amareggiata Rita Wolf, figlia dell’artista trentino: “Purtroppo non è la prima volta che accade una cosa del genere – il commento della donna – e non riesco neppure a comprendere per quale motivo debbano continuamente prendere di mira proprio quel dipinto. Di edicole con opere di mio padre ce ne sono ovunque in Trentino. Ce n’è una anche a Pietramurata (per la quale per altro fui io a posare per mio padre), ma non è mai successo nulla anche se è molto in vista. Ce n’è un’altra in valle di Ledro, una a Seo: non ci sono mai stati atti di vandalismo”. “Il mio augurio – conclude Rita Wolf – è che si riesca a trovare una soluzione definitiva per proteggere il dipinto”.

Non si contano ormai le volte che il Comune di Riva (che tra l’altro non avrebbe competenza diretta, visto che l’area, ex Anas, è sotto la gestione diretta della Provincia) è dovuto intervenire per sostituire il vetro dell’edicola. L’auspicio, come detto dalla figlia di Wolf, è che si riesca ad individuare una soluzione che prevenga gli atti vandalici.

Dario Wolf è considerato uno dei più importante incisori del secolo scorso. Allievo, all’Istituto tecnico di Treno, del pittore Luigi Bonazza, si era formato all’Accademia inglese delle belle arti di Roma, diplomandosi con lode il diploma in composizione e pittura del nudo. Nel 1924 vince il Premio Nazionale Calderon per il miglior disegno di nudo di giovane artista italiano. In Trentino realizza numerose opere sacre, tra queste appunto la Madonnina sulla litoranea Riva-Torbole.













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