Mensa Istituto Floriani, c’è la sede
Il Comune ha dato la disponibilità per l’ex struttura di viale dei Tigli
RIVA. L’ex mensa comprensoriale di viale dei Tigli a Riva potrebbe tornare a essere in parte una mensa: questo perché la dirigenza dell’istituto Floriani, per poter attivare come da sua intenzione l’orario scolastico spalmato su cinque giorni anziché su sei, ha bisogno di uno spazio in cui servire i pasti e perciò ha chiesto aiuto al Comune. Comune che da parte sua ha acconsentito in linea di principio a mettere a disposizione quella che in seguito ai lavori di sistemazione che sono appena stati affidati diventerà (o sarebbe dovuta diventare, se verrà ridestinata) una sala polifunzionale e che sorge proprio dietro l’istituto scolastico.
«In caso di conferma della volontà del Floriani di passare ai cinque giorni – spiega l’assessore ai lavori pubblici Alessio Zanoni – avranno bisogno di una mensa e per questo potremmo concedere un affido temporaneo dello spazio che sarà ricavato, visto che oltre alla sala e ai servizi è già previsto un locale disbrigo che potrebbe essere adibito a “cucina” per la distribuzione di cibi precotti. Si parla di un centinaio di metri quadri del piano terra dell’ex mensa comprensoriale, dal giroscale verso nord. L’altra parte dell’immobile è già stata risistemata e destinata a polo artistico-musicale per banda, Amici dell’arte, fanfara e coro Anzolim».
Complessivamente, i lavori di recupero e di adattamento degli spazi dell’immobile comunale di viale dei Tigli in precedenza utilizzati come mensa comprensoriale (evitando al contempo il degrado della struttura) vedono lo stanziamento di circa 480 mila euro e constano di tre fasi: una (200 mila euro) già effettuata dalla Ediltenno per la parte delle sedi delle associazioni, un’altra (altri 200 mila euro) appena affidata al raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla Bce srl di Rovereto e dalla Euroautomations srl di Mori per la parte della sala polifunzionale e una successiva (80 mila euro) per rifare intonaci e tinteggiatura delle facciate esterne. Per quel che riguarda la seconda fase, il progetto esecutivo, a firma del geometra Alessio Chiarani per la parte architettonica e dall’ingegner Simone Chiarani per la parte relativa alla sicurezza, approvato a dicembre, prevedeva una spesa di 157.638 euro per lavori a base d’asta (comprensivi di 3.368 euro per oneri della sicurezza) e 42.362 euro per somme a disposizione dell’amministrazione. Sulle dodici ditte invitate, sette hanno presentato un’offerta. Di queste offerte, sei sono state ammesse. Il duo Bce-Euroautomations ha proposto un ribasso del 23%, contro il 18,11% di Dalbon Costruzioni-Ecoenerg, l’11,84% di Coop Lavoro Brione-Coop Sei, il 9,14% di Costruzioni Debiasi-Elimp, l’8,53% di Costruzioni Battisti-La Termoidraulica e l’1,8% della Mak Costruzioni. L’intervento è stato dunque assegnato al raggruppamento capeggiato dalla Bce, per un importo di 122.155 euro, ai quali si aggiungono 77.844 euro per somme a disposizione.