il caso 

Fraglia, istruttore assolto 

Il giudice: non ci sono stati metodi vessatori contro un atleta



RIVA. L’istruttore della Fraglia Vela Riva Santiago Lopez non ha avuto alcun comportamento vessatorio nei confronti di un atleta. A questa conclusione sono arrivati i giudici sportivi Alessandro Ghibellini, Simona Crispo e Michele Micalizzi, chiamati a giudicare l’operato dell’istruttore a seguito della segnalazione presentata da una madre. Una vicenda che si muove parallelamente a quella penale, relativa ad una querela presentata nei mesi scorsi alla Procura della Repubblica di Rovereto sui presunti metodi vessatori e il linguaggio scurrile - queste secondo l'accusa - utilizzati dall'istruttore nei confronti di un allievo nel periodo compreso tra il 2015 e il 2016.

Per i giudici sportivi Lopez si è quindi comportato secondo le regole. Ora si attendono le motivazioni, che (vista anche la delicatezza della vicenda) verranno depositate entro dieci giorni dalla sentenza, pronunciata il 28 novembre a Genova, sede della Procura federale.

È stata invece condannata la Fraglia della Vela Riva (con una “deplorazione”, la sanzione meno grave) per quanto riguarda la vicenda legata all’assemblea del 31 marzo scorso.

Nel corso dell'assemblea la madre di un'allieva (per quest'ultima Fraglia e Lopez sono già stati condannati per la nota vicenda dello "spiaggiamento") si è vista negare lo status di socia della Fraglia, nonostante - questa l'accusa mossa al sodalizio - gli elenchi stessi della Fraglia dimostrerebbero il contrario. I giudici sportivi hanno dato ragione alla donna. Certa l’impugnazione da parte della Fraglia, che ritiene tra l’altro vi sia un grave vizio formale: non può essere la società ad essere sanzionata - questa la posizione della difesa - ma una persona fisica.













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