Protesta (anche a Trento) contro il Green pass, il Viminale: saremo intransigenti se qualcuno bloccherà i treni
L’annunciata manifestazione dalle 14.30 di oggi riguarderà anche le stazioni di Rovereto e Bolzano. Lamorgese: "Non saranno ammesse illegalità"
TRENTO. "Se qualcuno domani arrecherà disagi alla circolazione ferroviaria bloccando le stazioni, andrà incontro ad una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Un conto è manifestare pacificamente, altra cosa è creare disagi alle altre persone, commettendo di fatto un reato. Dovremo essere intransigenti".
È quanto ha scritto in un tweet il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia, commentando le minacce di blocco della circolazione ferroviaria di sedicenti gruppi no-vax.
Minacce che riguardano anche Trento, Rovereto e Bolzano visto che è nella lista della città dove, a partire dalle 14.30 di oggi, è previsto il blocco della circolazione.
"Ognuno ha la libertà di dire ciò che vuole, di scendere in piazza, purché in forma educata e rispettosa. Poi uno è anche libero di dire qualche scemenza perché, diciamoci la verità, molte scemenze vengono dette ma deve esserci rispetto. Quando non c'è rispetto, quando vengono bloccati i treni, quando vengono malmenate le persone, per me è terrorismo. È un atto terroristico che non è manifestare".
È quanto ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a SkyTG 24.
Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, esprime "la più ferma condanna per gli attacchi mossi con toni inaccettabili sulla rete contro esponenti di Governo, politici, medici e giornalisti in relazione al green pass e alle misure di contenimento della diffusione del Covid-19". "Tutti questi episodi sono oggetto di indagini da parte della polizia giudiziaria", prosegue. "Non verranno tollerati minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web", conclude, sottolineando che «non saranno ammesse illegalità in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie pubblicizzate sulla rete per domani".
"Posso capire anche degli eccessi, non voglio tutelarli ma posso comprenderli soprattutto dopo un anno e mezzo di sofferenza. Ma questo per me è terrorismo - aggiunge - Manifestare credo che sia un diritto. È come lo fai che fa la differenza. Se dopo 130.000 morti ancora non capiamo quello che stiamo vivendo c'è un problema".
Parlando di chi non si vuole vaccinare e protesta in questo modo, dice: "A questi idioti io consiglio di stare in silenzio perché stanno uccidendo" altre "persone, un po' per cultura, un po' per paura, un po' perché non hanno un dialogo con il loro medico di base, un po' perché alcune cose non le capiscono, perché anche questo c'è".
Non solo minacce ma anche stalking. E' l'ipotesi al vaglio della procura di Genova che potrebbe contestarlo ai no vax e no green pass che nelle ultime ore hanno alzato il livello di insulti e minacce via social e via telefono. Lo spunto arriva dopo l'ultimo episodio nei confronti dell'infettivologo Matteo Bassetti che domenica sera è stato inseguito e minacciato da un no vax sotto casa. Il reato, se contestato, consentirebbe anche di intervenire con l'applicazione di misure cautelari come il divieto di avvicinamento alla persona offesa o, nei casi più gravi, agli arresti domiciliari.
"Diciamo no alle minacce di bloccare i treni l’1 settembre, nelle maggiori stazioni italiane". Ad affermarlo unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che "auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta" no green pass.
"I rischi connessi a una simile protesta sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti", aggiungono i sindacati dei trasporti sottolineando quindi di "sostenere la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico". Il trasporto ferroviario, proseguono Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, "è un servizio pubblico essenziale (infatti è soggetto alle regole della legge sui servizi minimi per lo sciopero), che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini.
Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico. Il vaccino - affermano infine i sindacati - fino a questo momento è l'unica arma conosciuta per sconfiggere la pandemia e consentire alle persone di non ammalarsi, di vivere, di lavorare, di impegnare il tempo libero in varie attività e di viaggiare in sicurezza".