Cristo Re

Piccolo Principe, la materna chiude a luglio, bambini trasferiti a Povo: dietro ci sono ragioni “prudenziali”

La provincia ha precisato che non è connesso alla questione della bonifica del Rio Lavisotto, né ad allarmi sanitari

IL CASO Erano state trovate tracce di idrocarburi nel terreno

(Foto Coser)



TRENTO. Chiude a luglio, ufficialmente, la scuola Piccolo Principe, di via Senesi al civico 3 nel Rione di Cristo Re. Durante l’estate, a edificio vuoto, sarà installato l’impianto di condizionamento e si procederà all’eventuale bonifica del giardino sulla base degli esiti dell’analisi del rischio e della caratterizzazione del sottosuolo avviata dal Comune, sotto la supervisione di Appa, per garantire la massima sicurezza a bimbi e personale scolastico.

Dal primo luglio, due sezioni della scuola dell’Infanzia Piccolo principe di Cristo Re si trasferiranno a Povo, nella scuola dell’Infanzia Maria Chiara Conotter. I bambini saranno accompagnati nella nuova sede con un servizio di trasporto, che nel pomeriggio garantirà il ritorno a casa.

Il trasferimento, comunicato a suo tempo dalla Provincia a tutte le famiglie, è dovuto a più motivi. Innanzitutto, alla vicinanza al cantiere del Nido Orsetto Pandi che, comportando movimentazione di materiali e mezzi, rende meno vivibili gli spazi esterni della scuola dell’Infanzia Piccolo Principe in un periodo in cui i bambini trascorrono la maggior parte del tempo in giardino. 

In secondo luogo il Comune ha l’esigenza di realizzare all’interno della scuola alcuni lavori di manutenzione: in particolare è stata appaltata, a cura del servizio Gestione fabbricati, l’installazione dell’atteso impianto di condizionamento.

Infine il trasferimento è stato disposto per ragioni del tutto prudenziali, nell’eventualità che si debba bonificare il giardino. Come si ricorderà, l’anno scorso, nell’ambito dei lavori di ricostruzione del Nido Orsetto Pandi, il terreno intorno all’edificio - compreso quello dell’attigua scuola Piccolo principe - era stato sottoposto ad analisi. Di tutti gli svariati prelievi fatti sui primi 30 centimetri di suolo del giardino di entrambi gli edifici, solo uno aveva rilevato la presenza di idrocarburi leggeri.

Su indicazione dell’Azienda sanitaria, l’area vicina al punto contaminato era stata immediatamente delimitata da una recinzione e sottoposta a nuove analisi in contraddittorio con Appa. L’esito delle indagini ha confermato l’ipotesi formulata dai tecnici fin dalla prima ora, ovvero che la piccola contaminazione del cosiddetto top soil fosse riconducibile a un singolo sversamento puntuale e accidentale di idrocarburi leggeri.

Come previsto dalla legge, per garantire la massima sicurezza ai bambini e al personale scolastico, le indagini non si sono fermate. Il Comune, sotto la supervisione di Appa, ha infatti avviato la caratterizzazione del sottosuolo e negli scorsi mesi ha eseguito svariati carotaggi al fine di elaborare l’analisi del rischio “sito specifica” i cui esiti saranno disponibili a breve. Nell’eventualità che i risultati di queste ulteriori indagini mostrino la necessità di una bonifica, si potrà procedere all’intervento nel corso dell’estate in quanto la scuola sarà già vuota. 

La provincia ha poi precisato che “il trasferimento dei bambini non ha nulla a che fare né con la bonifica in corso nel Rio Lavisotto, gestita dalla Provincia, né con allarmi di tipo sanitario che sono del tutto inesistenti”.

L’allarme era stato lanciato dal Comitato No Tav Trento che per venerdì 21 giugno a partire dalle 20,30, ha indetto un’assemblea informativa aperta a tutti in piazza General Cantore. ” Qui i cittadini - si può leggere nel volantino diffuso nel rione – avevano denunciato violazioni delle norme di sicurezza per il contenimento dei veleni aerei e la puzza di idrocarburi è stata percepita come intollerabile”.

Il volantino conclude poi: “Pretendiamo che vengano adottate le massime cautele per i bimbi e gli adulti residenti nel quartiere. Rifiutiamoci di essere esposti a emissioni pericolose e odori mefitici. Incontriamoci per controllare questi lavori e tutelare la nostra salute”.













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