Variante al Prg, il Pd denuncia «Così si costruirà di più»
Urbanistica. Due osservazioni contro la prima adozione: la richiesta di recepire le norme provinciali sul recupero dei centri storici e il no all’aumento di fatto degli indici di edificabilità
Pergine. Sono sostanzialmente due le criticità che il gruppo consiliare Pd ha sollevato avverso la variante al Prg per la quale, in sede consiliare, due mesi fa si è provveduto alla prima adozione. Il tema della variante riguarda numerosi aspetti della normativa provinciale nel settore edilizio. Due in particolare le osservazioni del Pd: recepire quanto contenuto nella norma provinciale, cioè l’opportunità di intervenire sul recupero dei centri storici per rilanciare l’economia edilizia, e la perplessità che riguarda l’aumento di fatto degli indici di edificabilità.
Si chiede di riconsiderare il non recepimento avvenuto della parte della legge provinciale che riguarda i centri storici. In particolare di recepire la possibilità di poter abbattere e ricostruire anche agli immobili classificati R3 come già avviene con la R4. Le motivazioni: la quantità di immobili ormai ridotti a catapecchia o addirittura a rudere nei centri storici; la necessità di facilitare e stimolare gli interventi di recupero dei citati immobili per motivi paesaggistici, turistici e ambientali; opportunità di rilanciare l’economia edilizia, rigenerando il territorio senza intaccare il suolo, senza imbrigliare i privati in inutili ed eccessivi vincoli e stimolando interventi di recupero a costi congrui; permettere di abbattere i muri perimetrali dove le fatiscenti condizioni dell’immobile e le necessità abitative lo richiedano, pur rispettando la tutela dei centri storici, controllando la qualità costruttiva, la coerente integrazione degli immobili nel contesto, l’uso dei materiali, la classificazione energetica, gli spazi a verde e a parcheggio; infine, adeguarsi alla normativa provinciale che regola l’urbanistica nei centri storici.
Si contesta inoltre la corrispondenza tra superficie utile lorda (sul) e superficie utile netta (sun). La prima comprende anche i muri (e quindi anche la superficie non calpestabile), la seconda solo la superficie calpestabile. Di fatto, la “sun” permette un aumento del volume da edificare. Ed è stato calcolato che la nuova “sun” permetterà un aumento del 10-13% degli attuali indici edificatori per nuovi alloggi (tra 108 e 140). Quindi la richiesta è di provvedere affinché ciò non avvenga.
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