Su strade e parcheggi di Levico incombe il pericolo rami caduti

LEVICO TERME. Il forte vento di martedì scorso, ha messo in agitazione i cittadini di Levico. Molti hanno temuto che si ripetesse il disastro dello scorso 29 ottobre quando il maltempo e un vento che...


Beppe Castro


LEVICO TERME. Il forte vento di martedì scorso, ha messo in agitazione i cittadini di Levico. Molti hanno temuto che si ripetesse il disastro dello scorso 29 ottobre quando il maltempo e un vento che superò i 100 km/h, spazzò via come i birilli bellissimi faggi e platani di più di cinquant’anni, cedri, e tuie ottantenni, nel secolare Parco delle Terme. Ma se tra i cittadini del centro termale c’è la voglia di rivedere rigoglioso il parco, dall’altra cresce la preoccupazione per la presenza in quasi tutte le vie del centro e della periferia, di alberi con rami lunghi e pericolanti. Il patrimonio arboreo è bello, ma va curato perché le piante non diventino un problema persino di sicurezza. «La manutenzione del verde non si fa da un anno», rivela un commerciante di via Dante che fa notare come gli arbusti abbiano raggiunto l'altezza dell’ultimo piano dei palazzi della via storica del centro della Valsugana. «Così basta una folata di vento perché cadano i rami. E se lo fanno sopra alle auto è facile immaginare i danni», rincara la dose Marina Prandel abitante di Levico da diverso tempo. In effetti anche chi parcheggia la propria auto nella vicina piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, nei pressi della piscina comunale, è molto preoccupato. Con le folate di vento dei giorni scorsi, infatti, diversi rami di piccola dimensione si sono staccati e i proprietari delle macchine parcheggiate accanto la caserma dei carabinieri, li hanno trovati sul tetto e sul parabrezza. Inoltre in questo periodo della stagione primaverile, gli alberi sono senza fiori e foglie, ma appena arriverà l’estate, la vegetazione coprirà i lampioni e le strade saranno più buie con il calare del sole.















Scuola & Ricerca

In primo piano