«Spazi per distribuire cibo ci sono: la giunta li trovi»
La polemica. Il gruppo di minoranza del Polo Civico Autonomista sottolinea il proprio ruolo di stimolo nei confronti dell’amministrazione: «Il problema emerso solo con la nostra mozione»
Pergine. «Gli spazi per distribuire il cibo ci sono, ma è servito il pungolo della minoranza». Così il Polo Civico Autonomista riprende la questione delle famiglie impoverite e in difficoltà a causa della crisi pandemica, e della relativa mozione votata in consiglio comunale.
La mozione, alla quale nella seduta consigliare si era dedicato molto tempo e spazio di discussione, impegna la giunta a intavolare un discorso con la Comunità di valle per trovare spazi adeguati alla distribuzione del cibo, in collaborazione con Trentino Solidale. «Sono ben 92 le famiglie che settimanalmente necessitano di prodotti alimentari che fino a marzo erano garantiti da Trentino Solidale in collaborazione con la Caritas. Un servizio purtroppo interrotto da marzo in quanto l’emergenza Covid ha reso impossibile disporre degli spazi fino ad allora utilizzati all’interno della Rsa di Pergine. Pandemia che non ha tuttavia frenato la generosa disponibilità di Trentino Solidale e volontari della Caritas a impegnarsi per garantire un servizio così importante», ricorda il comunicato rilasciato dalla minoranza del Polo.
Il testo parla di «una situazione emergenziale evidenziata e portata all’attenzione dell’amministrazione comunale attraverso una mozione del Polo Civico Autonomista, che emendata, è stata votata all’unanimità», e aggiunge una critica e una proposta: «E’ grande la soddisfazione per essere giunti alla soluzione di questa carenza gestionale con forti ripercussioni e patita da oltre sei mesi da un numero elevato di persone. Si sottolinea anche l’impegno in tal senso da parte della Comunità di valle. Ma ciò che il Polo Civico Autonomista auspica è che tale mozione serva a sollecitare un’attenzione costante e un conseguente impegno da parte di assessore e Comune verso azioni che rispondano celermente ai disagi sociali che purtroppo sono sempre più numerosi anche nel nostro Comune».
La conclusione è: «Si poteva attivarsi in tempi brevi per trovare spazi consoni alla distribuzione dei generi alimentari evitando quindi di vanificare la disponibilità e l’impegno dei volontari che, come sottolinea Trentino Solidale, non sono mai mancati».
La vicesindaca Daniela Casagrande, che ha deleghe per le politiche sociali e i rapporti con le associazioni di riferimento, risponde un poco stupita della polemica: «Noi speravamo che si sarebbe tornati a una sorta di normalità e che avremmo potuto usare ancora gli spazi della casa di riposo. Per questo non abbiamo cercato altri spazi ma in ogni caso non è facile trovare locali adeguati nel posto adatto, in quanto molte famiglie e singole persone che ricorrono a questo aiuto, abitano proprio in centro della città e si spostano spesso a piedi, anche per recuperare il cibo donato». A breve ci sarà un incontro con la Comunità di valle per risolvere il problema».