La Provincia chiama, i privati nicchiano
La società di gestione non ha fondi e rispondono presente solo gli artigiani. I più dubbiosi sugli investimenti sono i levicensi
PERGINE. L’ente pubblico c’è, a quanto pare, il privato un po’ meno e comunque con comportamenti contradditori e scarsa fiducia. E allora i discorsi sulla Panarotta anche se con spunti e nomi (degli attori) diversi, sono quelli di una trentina di anni fa: tutti d’accordo che occorra intervenire, ma devono essere Provincia e Comuni soprattutto.
E l’altra sera la sala dell’albergo Aurora – Is-ciot era affollatissima per ascoltare le proposte dell’assessore provinciale Michele Dallapiccola, con al centro il “bacino” per l’innevamento e le opere decise dai Comuni di Pergine e Frassilongo soprattutto, ma anche da Vignola Falesina. Con Dallapiccola anche Roberto Oss Emer (sindaco di Pergine), Bruno Groff (sindaco di Frassilongo), Stefano Ravelli (presidente Apt) e Fabrizio Oss (presidente Panarotta srl). In sala, sindaci, consiglieri, assessori, imprenditori, professionisti, albergatori, commercianti, funzionari, operatori (c’era anche Mario Malossini). Per la Provincia solo Dallapiccola (con Passamani, Degodenz, Mellarini invitati a non presentarsi?).
La performance dell’assessore (ha “scherzato” sul fatto di essere in campagna elettorale) è stata delle migliori. Ma ne abbiamo sentite tante, in “passato passato”, e tutte uguali o quasi, tanto da poter dire che tutto sommato per larga parte, la serata è stata un “già sentito”. Una tremenda verità, comunque, che per la Panarotta riveste aspetti particolari visti i costosi errori - orrori del passato: la Provincia si è comprata (per 700.000 euro) una stazione sciistica che aveva finanziato tenendola in vita per anni, cosa che tuttavia ha fatto anche per altre stazioni di interesse locale.
Intanto, alcune opere sono finanziate dai Comuni, visto che la Panarotta srl non ha fondi. Pergine e Frassilongo, faranno la “Ski-Weg” liberando la strada Malga - Valle dei Mocheni. I soldi sono già stanziati, i lavori saranno in primavera, mentre la pista di slittino (altra opera comunale) sarà pronta a giorni. Più gli 80 metri di “tapis roulant” realizzati da Trentino Sviluppo.
Soluzione anche per la strada della malga (dalla provinciale fino al confine con Frassilongo) che prosegue per la valle dei Mochen): Pergine, Frassilongo e Vignola Falesina la prendono in carico sgravando l’Asuc Pergine da grosse spese.
Poi la Provincia. Sotto quanto ha detto Dallapiccola. Ma spazio agli interventi degli “attori” privati.
Fabrizio Oss (presidente Panarotta srl, i cui soci levicensi solo recentemente hanno completato il versamento delle quote del capitale sociale di 50.000 euro) ha parlato di «voglia di futuro», di «tutto pronto per l’8 dicembre», di «cannoni posizionati» dopo l’intervento al necessario cavo elettrico (pagato da Trentino Sviluppo). Sefano Ravelli (presidente Apt). «La Panarotta rappresenta una percentuale minima del settore turistico. Vale la pena di promuoverla quando manca la neve e c’è una pista sola? Quanto è utile chiamare tutti gli sci club della zona (per la verità è stato ben più duro, ndr)?». Ha poi parlato di «potenzialità estive: non un bacino ma un laghetto alpino». Se Claudio Ruzza (Malga Masi) ha detto che «la gente c’è», Andrea Antoniolli (camping Levico) si è detto «disponibile a finanziare», così pure Giorgio Zanei (presidente Artigiani) pronto «a ricercare (e assicurare) finanziamenti». Stefano Casagranda (noleggio bici a Borgo) ha invece chiesto «contributi per le iniziative». Matteo Anderle (Is-ciot) anche ci crede e la sua nuova struttura wellnes ne è testimone. Molti dubbi sono stati avanzati da Gianni Beretta (Consorzio Levico) e Donatella Bommassar (LevicoFin) che hanno elencato quanto da loro fatto: «Da troppi anni sbattiamo contro la Provincia», ha detto Beretta. Per Franco Libardi (Sc Levico) che ha sottolineato «la fedeltà degli Sci club alla Panarotta», e che «occorreva più attenzione per i bambini». Poi il giovane Tiziano Tagianozzi con il proprio progetto “ciclistico” sulla Panarotta. Infine, Francesco Peghini. Ha illustrato il suo ultra decennale calvario nel tentativo di recuperare gli alberghi di Vetriolo e i costanti dinieghi ricevuti e sul quale, non una parola di Michele Sartori, sindaco di Levico.