La casa di riposo S. Spirito ora è “Dementia Friendly” 

Pergine, il Centro Alzheimer “La Sorgente” dell’Apsp ha ottenuto la certificazione “Qualità e benessere”. Il nucleo, aperto nel 2008, oggi accoglie dodici malati


di Fernando Valcanover


PERGINE . Tra le molte attestazioni ricevute nel recente passato dall’Apsp S. Spirito Fondazione Montel, è stata attribuita per il 2018 al nucleo Alzheimer “La Sorgente” anche la qualifica “Dementia Friendly”. L’attestazione “Qualità e benessere” Q&B è la conferma che gli esiti della visita di Audit alla struttura della S. Spirito rispetta quanto è previsto dal modello di autovalutazione, valutazione reciproca e partecipata del benessere e qualità della vita degli ospiti nelle strutture residenziali per anziani.

«Questo attestato di qualità di livello nazionale – sottolinea il direttore generale Giovanni Bertoldi - certifica che il nucleo Alzheimer “La Sorgente”dell’Apsp S. Spirito di Pergine, rispetta i requisiti di qualità, sicurezza, assistenza, sanità, sociali del marchio Dementia friendly. Il nucleo Alzheimer, aperto nel 2008, si caratterizza per la totale assenza di qualsiasi tipo di contenzione, per standard assistenziali di alto livello di sicurezza e libertà per gli ospiti residenti, di umanizzazione dell’assistenza, rispetto del dignità e dei tempi degli ospiti. È un importante traguardo raggiunto dall’Apsp S. Spirito, e in particolare dal personale e dall’organizzazione intera per il nucleo Alzheimer, in attesa del trasferimento del reparto nei nuovi locali della palazzina ormai ultimata, che è previsto nel 2019».

Il nucleolo accoglie oggi 12 ammalati al quarto piano della struttura di via Pive, in stanze singole o doppie, è dotato di cucina, soggiorno, bagno doccia in un ambiente famigliare e domestico. È garantita un’assistenza dedicata 24 ore su 24, con standard assistenziali elevati, con 1 Oss per ogni 1,5 ospiti, con la presenza costante dell’infermiere, la supervisione di un educatore professionale che si occupa sia della progettualità e dell’aspetto relazionale, la collaborazione di una psicologa che gestisce anche gli sportelli e i Caffè Alzheimer. I famigliari degli ospiti possono vivere gli ambienti liberamente, garantendo quel supporto morale e famigliare agli ospiti, al quale viene garantita auto determinazione e socialità. È inoltre ridotta la terapia farmacologica all’essenziale, e l’orario dei pasti, delle alzate e dei tempi di vita sono personalizzati. In un incontro di alcuni ani fa il direttore Bertoldi ha fornito alcuni numeri: in provincia di Trento gli ammalati sono circa 10.000 e i posti disponibili nelle strutture 4.000; una stima valuta che in Valsugana siano circa 1.500, comprendendo anche quelli con demenza senile.













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