Alla Coop la spesa solidale con il Centro aiuto alla vita
Consegnato ieri dalla Famiglia Perginese l’assegno con il 2% di quanto incassato la vigilia di Natale. L’associazione opera da 35 anni è ha sede alla “Providenza”
PERGINE. Concreto sostegno all’opera del Centro aiuto alla vita da parte della Famiglia Cooperativa Perginese che così adempie a quei valori che da sempre la contraddistingue. Ieri si è svolta, infatti, la consegna dell’assegno di 1.100 euro relativo al 2% della spesa che i perginesi (e non) hanno effettuato alla vigilia di Natale nei punti vendita della Coop stessa sul territorio. Un’iniziativa messa in campo ormai da anni proprio come solidarietà nei confronti di un ente che si occupa di aiutare i più piccoli e le loro famiglie.
La consegna ieri da parte dei dirigenti della Coop Perginese con il presidente Flavio Tenni, la vice Nadia Osler, il direttore Luigi Angheben. Con l’occasione, la presidente Gemma Pintarelli e il suo staff (con Nerina e Giovanna) ha spiegato ancora una volta l’opera svolta.
L’attività del Centro aiuto alla vita va avanti ormai da 35 anni e attraverso le porte dei suoi locali (ora al piano terra della “Providenza”) sono ormai passate migliaia di persone in stato di necessità. L’ente aveva avviato la propria attività nei primi anni 80 per opera del medico Giorgio Susella. E da quel giorno decine di volontari si sono succeduti nell’accogliere bimbi (con le famiglie) bisognosi, donne che si trovano in situazione difficili nel come e se portare avanti la gravidanza, ascoltare i bisogni di quanti si rivolgono al Centro, e quindi distribuire vestiario per i piccoli, culle, passeggini, pannolini, giocattoli, ma anche medicinali, latte e prodotti alimentari in genere. Tutto questo una volta al mese. La presidente Gemma Pintarelli ha anche aggiunto che c’è pure un sostegno finanziario per le gestanti che si dovessero trovare in difficoltà economiche nel portare avanti la gravidanza. E si parla di 160 euro al mese per 18 mesi e quindi 3.000 euro in totale (attualmente sono 4 mamme, 2 italiane e 2 straniere).
I numeri. Sono oltre 172 i bambini in carico al Centro (14 i nati nel 2017 di famiglie in difficoltà), mentre i nuclei familiari sono 77 (8 locali, 42 del Marocco, e il resto da Albania, Argentina, Brasile, Cina, Croazia, Kosovo, Nigeria, Perù). In genere sono famiglie che si rivolgono al Centro su indicazione del Servizio sociale della Comunità di valle.
Di cosa c’è bisogno. Di tutto naturalmente, ma in particolare di carrozzine, lettini e biancheria per gli stessi, culle, scarpe. Poi, latte, vestiario, corredini, buoni mensa, medicinali, qualche bolletta. Ma si cercano anche volontari che aiutino nel proseguire l’azione.
Il Centro aiuto alla vita ha solo entrate frutto di liberalità dei benefattori (con i perginesi sempre generosi), dal ricavato della vendita di primule e dolci che annualmente vengono esposti davanti alle chiese in occasione della “Giornata per la Vita”, da contributi della Cassa rurale, della Comunità di Valle, del Comune, della Coop Perginese appunto con il 2% in questione.