Pensioni, il Governo apre a ritocchi per i lavori gravosi
Confermato però l'aumento dell'età: pensione a 67 anni per tutti
TRENTO. Il governo apre alla possibilità di correggere il meccanismo di calcolo che porta ad adeguare l'età di uscita all'aspettativa di vita e di escludere dallo scatto a quota 67 anni nel 2019 alcune categorie di lavoratori, quelli impegnati nelle mansioni più gravose e rischiose. La discussione con le parti sociali già lunedì prossimo. Queste le professioni che potrebbero essere esentate dal meccanismo di adeguamento all'aspettativa di vita: addetti alla concia di pelli e pellicce, addetti ai servizi di pulizia, addetti spostamento merci, magazzinieri e facchini, camionisti o conducenti di mezzi pesanti, macchinisti e personale viaggiante,gruisti o chi giuda macchinari di perforazione nei cantieri, infermieri o ostetriche che operano su turni, maestre/i di asilo nido e scuola dell'infanzia, operai edili, operatori ecologici, personale che accudisce i non autosufficienti (badanti). La lista però potrebbe essere rivista. Entro fine anno è atteso il decreto direttoriale (Lavoro-Mef) che certifica l'innalzamento di cinque mesi dell'età pensionabile da 66 anni e 7 mesi a 67 anni nel 2019 per tutti.