Sit-in contro le centrali sul Noce
Alle Contre di Caldes. Anche in Val di Sole la mabilitazione indetta da 18 associazioni ambientaliste che chiedono lo stop allo sfruttamento idroelettrico dei fiumi. Nello stesso posto era nato 12 anni fa il Comitato di difesa del torrente
Caldes. Sit-in di protesta oggi sul fiume Noce alle Contre di Caldes in concomitanza con analoghe iniziative sul fiume Sarca a Prabi di Arco a e Preore, sul fiume Chiese a Ponte Cimego e sul Lago d’Idro, sul torrente Arnò a Ponte Cazza, sul torrente Fersina a Ponte Alto, sul torrente Avisio ai Molini di Sover, al rio Stolzano a Mattarello.
La mobilitazione è in adesione a quella indetta da 18 associazioni ambientaliste per chiedere al ministro Costa lo stop ai progetti idroelettrici che mettono a rischio i corsi d’acqua naturali.
Il luogo scelto per la manifestazione in Val di Sole è sempre lo stesso, dove nel 2008 nacque il Comitato in difesa del fiume Noce Val di Sole, risposta alla possibile realizzazione di centrali sul fiume che oltre a snaturare la qualità delle acque, avrebbero compromesso anche la prosecuzione delle attività acquatiche su cui si è puntato dagli anni Ottanta in poi, in linea con una prospettiva di turismo costruito sulle risorse dell’ambiente.
Contrarietà alle politiche di incentivazione dell’idroelettrico e in particolare al mini-idroelettrico, ha manifestato il presidente del Comitato Luca Scaramella, che ha paventato il rischio di una crescita fortissima delle domande e dei progetti di sfruttamento idroelettrico degli ultimi corsi che in tutte le Alpi sono sfuggiti a questa modalità di produzione energetica.
La proposta di mobilitazione nazionale denominata “La protesta dei pesci di fiume” rappresenta in questo caso un’occasione per ribadire perplessità per quel che sta accadendo in Italia con la reintroduzione degli incentivi prevista dal nuovo Decreto rinnovabile FER 1 che non ha eliminatogli incentivi agli impianti idroelettrici come era previsto nella bozza originaria ma ha invece fissato dei criteri da rispettare previsti dalle Direttive europee che però ora si vogliono aggirare nella loro applicazione. Analoghe preoccupazioni ha manifestato il vicepresidente della Comunità di Valle Alessandro Fantelli soffermatosi sull’importanza dell’attività svolta dalla Rete di riserve Alto Noce che lavora principalmente su un'azione di conservazione attiva e su una soluzione equilibrata tra le necessità ambientali e lo sviluppo economico delle aree rurali.