La tesi di laurea sulla Tavola Clesiana diventa un libro
Cles, pubblicato dalla Pro Cultura Centro Studi Nonesi lo studio di diritto romano del notaio Martina D’Agostino
CLES. Tavola Clesiana: se ne parla tanto, ma la conosciamo davvero? Una risposta a questa domanda arriva dal libretto di Martina D’Agostino recentemente dato alle stampe dalla Pro Cultura Centro Studi Nonesi di Cles con prefazione del sindaco Ruggero Mucchi, del professor Luigi Parrinello, di Andrea Graiff e della presidente della Pro Cultura, Giulia Stringari. Martina D’Agostino, classe 1980, è notaio con studio in Cles (e prima a Fondo) e nel testo riprende quella che era stata la sua tesi di laurea in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano. Una curiosità e un interesse che in realtà - come scrive la stessa autrice - è molto più radicato essendo nato dalla curiosità di una studentessa delle allora scuole medie a Cles, che in attesa della corriera che la riportava a casa si soffermava davanti al palazzo Assessorile e tentava di leggere e capire il latino della lastra di bronzo che riproduceva la Tavola Clesiana. Poi all’Università l’esame di diritto romano, ancora oggi uno dei fondamenti della nostra cultura giuridica, aveva fatto riaffiorare quei ricordi che sono sfociati appunto nella tesi di laurea.
A dare l’input decisivo per pubblicare a distanza di anni quel lavoro è venuto dal dottor Andrea Graiff, cultore di storia e di storie locali, e quindi l’interessamento del Comune con l’assessore alla cultura Vito Apuzzo, ed è diventato realtà grazie alla Pro Cultura Centro Studi Nonesi. «Tempo fa, dalla finestra dello studio notarile della dottoressa D’Agostino, stavo osservando il lavoro di un gruppo di archeologi che indagava su antichi musi emersi in un cantiere nella zona dei Campi Neri - riferisce Graiff commentando il lavoro - discorrendo sull’importanza archeologica di quel luogo e soprattutto del ritrovamento della Tavola Clesiana, avvenuto lì vicino, la dottoressa D’Agostino mi riferì che proprio la Tavola Clesiana era stata oggetto della sua tesi di laurea. Da qui è nata l’idea di pubblicare l’elaborato che trattava l’argomento non dal punto di vista letterario o storico, ma giuridico».
In 130 pagine con alcune illustrazioni in bianco e nero, il volumetto si articola in quattro capitoli: il Trentino e l’Anaunia nell’antichità, l’editto dell’Imperatore Claudio della cittadinanza agli Anauni (46 d.C) , “l’adtributio” e infine gli effetti della scoperta della Tavola Clesiana sul dibattito politico ottocentesco in Trentino. Segue una ricca bibliografia sull’argomento. Il linguaggio è assolutamente giuridico come conviene a un giurista, ma si presta benissimo anche alla lettura del semplice curioso per la ricchezza di particolari, note, raffronti e collegamenti ad eventi storici che - come annota il professor Parrinello nella sua introduzione - rendono il testo accessibile a tutti.
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