Foto del lago, ultimi scatti entro lunedì

CLES. Scadono lunedì prossimo 30 aprile i termini per partecipare al concorso fotografico “Il Lago di Santa Giustina” promosso dalla Lega Navale Delegazione Val di Non che, già da alcuni anni, si...



CLES. Scadono lunedì prossimo 30 aprile i termini per partecipare al concorso fotografico “Il Lago di Santa Giustina” promosso dalla Lega Navale Delegazione Val di Non che, già da alcuni anni, si pone come obiettivo lo sviluppo della potenzialità ricreativa, sportiva e turistica del lago in sintonia con i programmi della Comunità di valle e dei sei comuni rivieraschi. Scopo del concorso è appunto far conoscere il grande invaso noneso attraverso gli scatti dei moltissimi appassionati, il cui numero è in crescita anno dopo anno, che a vario titolo percorrono, con canoe, gommoni, barche a remi o semplicemente ne raggiungono le sponde, lo specchio lacustre e gli stupefacenti canyon in cui il lago si dirama. Gli scatti verranno poi valutati da una giuria con una classifica che verrà resa pubblica entro il prossimo mese di giugno.

Al concorso - con in premio per i primi tre una canoa di diversa tipologia e valore - possono partecipare tutti i fotografi dilettanti o professionisti di ogni età, residenza e nazionalità con uno o massimo 3 scatti con oggetto il lago di S. Giustina da spedire, seguendo alcune formalità indicate nel bando, alla mail leganavalesantagiustina@gmail.com. Il termine come detto è il 30 aprile e la partecipazione è gratuita. La delegazione nonesa della Lega Navale Italiana (realtà che a livello nazionale è nata nel 1897, 120 anni fa, da una costola della Marina Militare per dare voce allo spirito marinaresco popolare italico) è stata fondata a Cles nel 2013. Attualmente è presieduta da Tomaso Dalpez con vice presidente l’ex primario di ortopedia dell’ospedale valli del Noce, Giorgio Bianchini, che dopo il pensionamento ( ma anche prima, nelle giornate ) ha rafforzato l’hobby di costruire barche che vengono regolarmente “varate” nel lago di Santa Giustina, il “mare” di casa. (g.e.)













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