Comune Alta Val di Non dai cittadini la soluzione
La minoranza di Fondo propone un concorso di idee per superare l’impasse della denominazione dell’ente che nascerà il primo gennaio del 2020
FONDO. Uscire dall’impasse sul nome del comune unico tra Fondo, Malosco e Castelfondo con un confronto diretto ‘vis a vis’ tra i tre sindaci con il presidente dell’Unione Alta Anaunia Luca Fattor, e lanciare quindi un concorso d’idee aperto ai cittadini delle tre comunità di Fondo, Malosco e Castelfondo per scegliere un nome alternativo alla denominazione “Alta Val di Non”. Questo l’oggetto dell’interrogazione del gruppo di minoranza “Vivi Fondo Tret e Vasio” al sindaco Daniele Graziadei per smuovere uno stallo che, a poco più di due anni dal 1° gennaio 2020 (quando nascerà formalmente il comune unico ‘a tre’ tra Fondo, Malosco e Castelfondo), aleggia come un macigno sul progetto con il rischio di vanificarne l’efficacia a quasi un anno dal trionfale referendum popolare del 18 dicembre 2016 che lo aveva approvato.
Come si ricorderà, i Comuni di Romeno, Ronzone, Cavareno e Ruffré-Mendola si sono opposti con vari ricorsi giudiziari all’utilizzo del nome “Alta Val di Non”, dato che esso indica un ambito geografico più ampio dei tre comuni di Castelfondo, Fondo e Malosco comprendendo anche quelli di Romeno, Ronzone, Cavareno e Ruffré-Mendola. «Va precisato che anche la denominazione “Alta Anaunia” indica lo stesso territorio d’ambito e che quindi l’utilizzo di tale denominazione da parte dell’Unione dei Comuni Alta Anaunia, che attualmente comprende Romeno, Cavareno, Sarnonico, Ronzone e Malosco, risulterebbe essere improprio: e anche questo va messo sul piatto di una situazione che per l’Alta Valle di Non sta complicando molto i rapporti tra le comunità» - si legge nell’interrogazione con primo firmatario Giorgio Battisti.
Gli attuali rapporti tra i Comuni di Romeno, Ronzone, Cavareno dell’Unione Alta Anaunia ed i Comuni aderenti al progetto di fusione del Comune unico “Alta Val di Non” risultano infatti essere al momento molto difficili: tale situazione sta continuamente degenerando coinvolgendo tra l’altro sempre più soggetti (associazioni sportive, finanziamenti sovracomunali, ecc.) e sta anche bloccando il progetto di fusione a cui ha aderito il Comune di Fondo visto che la Regione ha bloccato la legge per l’avvio del Comune unico. «Il nostro Gruppo ritiene che sia compito degli amministratori comunali cercare di trovare una soluzione di distensione tra i Comuni di “Alta Anaunia” e di “Alta Val di Non” e sbloccare quindi la situazione che si è creata» perché la risposta va trovata sul posto e non può venire da Trento o da Bolzano né tanto meno dalla carte bollate.
La soluzione più semplice e più equa sarebbe, a detta degli interroganti, la modifica delle denominazioni sia dell’Unione dei Comuni “Alta Anaunia” che quella del Comune “Alta Val di Non”. Questa soluzione, scrivono, sarebbe tra l’altro in linea con la delibera di giunta dell'Unione dei Comuni dell'Alta Anaunia numero 28 del 3 aprile 2017 la quale prevede un impegno dell’Unione a cambiare la denominazione purché lo facciano pure i tre comuni che hanno votato la fusione, con garante l’assessorato agli enti locali della Provincia. «Riteniamo che la denominazione del Comune unico non possa bloccare questo impegno che l’amministrazione comunale si è presa e che di fatto sta minando la nascita del comune a tre con Malosco e Castelfondo» - conclude l’interrogazione avanzando l’idea di un nuovo concorso di idee tra i cittadini. (g.e.)