Alla mostra dei fabbri artisti di Caldes più di 2.500 visitatori
Sanzeno. Sono oltre 2.500 i visitatori della mostra dedicata ai due fabbri artisti di Caldes, Ivan e Luciano Zanoni, che domani chiuderà definitivamente i battenti. Una mostra ‘potente’ per la forza...
Sanzeno. Sono oltre 2.500 i visitatori della mostra dedicata ai due fabbri artisti di Caldes, Ivan e Luciano Zanoni, che domani chiuderà definitivamente i battenti. Una mostra ‘potente’ per la forza espressiva delle opere e l’eccezionale e caratteristico utilizzo del ferro battuto come medium artistico, messi a confronto con la storia e la cultura locale. Un percorso di visita, quello di Sanzeno, pensato per comunicare, in maniera alternativa ed interattiva, la storia della Val di Non attraverso la materia, l’arte e il ferro.
La mostra, nei suggestivi spazi di Casa de Gentili, ha interagito con il territorio attraverso una sezione espositiva dislocata in uno dei siti di maggior importanza per la storia della Val di Non quale il Museo Retico di Sanzeno, centro per l’archeologia e la storia antica della valle. “Un dialogo a tre fra Luciano, Ivan e l’archeologia, la disciplina che contribuisce a ricostruire l’identità dei popoli attraverso lo studio le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente circostante, mediante la raccolta, la documentazione e l'analisi delle tracce materiali lasciate nel corso dei secoli” - scrivono i responsabili del Centro Culturale Anaune che ha organizzato la mostra e il calendario di eventi collaterali. L’ultimo di questi, con titolo “Dialogando sul Karnyx di Sanzeno”, è in programma oggi alle 17.30 in entrambe le sedi della mostra, il Museo Retico e Casa de Gentili. Si parte dal Museo con l’introduzione di Paolo Bellintani della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia al dialogo tra l’artista Ivan Zanoni e l’archeologa Rosa Roncador. L’appuntamento proseguirà nella storica dimora gentilizia con la visita al percorso espositivo in compagnia di uno degli artisti delle opere. Un viaggio alla coperta del corno celtico di Sanzeno e dell’arte celtica di cui è espressione e della sua re-interpretazione contemporanea da parte di Luciano Zanoni e del figlio Ivan.
Il progetto è frutto di un lavoro corale tra i due artisti, i curatori Marcello Nebl e Gianluca Fondriest, l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali ed il Centro Culturale d’Anaunia cui fanno parte la Comunità della Val di Non, il Comune di Sanzeno, l’Associazione Culturale G. B. Lampi, il Consorzio Bim dell’Adige e l’Apt della Val di Non. Sostengono il progetto la Cassa Rurale Val di Non e la Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia, Osteria Casa de Gentili, Zadra Cles e Miniera San Romedio. G.E.