Grandi Carnivori

Morte di Mj5, protesta animalista a Trento il 3 febbraio

Gli attivisti: "In piazza per opporci alle politiche della Provincia che vuole una legge ammazza-orsi a fronte di un bracconaggio diffuso"


Claudio Libera


TRENTO. "È il terzo orso su cui pendeva un ordine di cattura firmato Fugatti trovato morto, non si può più parlare di coincidenze. Com'è possibile che per questi orsi la morte violenta sia arrivata puntualmente prima che la forestale sia riuscita a individuarli? Scenderemo in piazza per protestare contro questi gravissimi fatti e per opporci alle politiche della Provincia, che a fronte di un bracconaggio diffuso pretende di varare una legge ammazza-orsi per sterminarli completamente. Dopo Fiona-F36 e Amir-M62, Johnny-MJ5 è il terzo orso su cui pendeva un ordine di cattura firmato Fugatti trovato morto. A questo punto è evidente che non si può più parlare di coincidenze”.

Così gli attivisti della campagna StopCasteller commentano la notizia che l'orso trovato morto in autunno a Bresimo è Johnny-MJ5, ricercato per sette mesi dopo essere stato coinvolto in uno scontro con Lorenzo Cicolini, fratello del sindaco di Rabbi, e il suo cane. Incidente i cui tratti sono, a tutt'oggi, fumosi. “Com'è possibile che negli ultimi mesi, ogni volta che un orso finisce sulla lista nera della Provincia autonoma di Trento, la morta violenta sopraggiunge, sistematicamente, prima che la forestale riesca a individuarlo? Sono fatti gravissimi e inquietanti.  Sabato 3 febbraio scenderemo in piazza a Trento per una manifestazione nazionale, per protestare contro queste uccisioni - proseguono gli attivisti - e per opporci alle politiche della Provincia che, a fronte di un bracconaggio diffuso e non paga della strage di animali protetti in corso, sta varando una legge ammazza-orsi per sterminarli completamente”.

“Dopo le scioccanti rivelazioni del programma Mi Manda Rai Tre, secondo le quali tre dei sette orsi trovati morti nel 2023 sarebbero stati avvelenati, abbiamo chiesto chiarezza, ma la Provincia si trincera dietro l'Istituto zooprofilattico delle Venezie che ancora non avrebbe comunicato gli esiti delle analisi sui plantigradi, confermando una inaccettabile opacità dell'operato istituzionale”.

“Allevatori e cacciatori continuano impuniti a premere il grilletto e ad avvelenare gli orsi e a queste morti la Pat vorrebbe aggiungere l'uccisione legalizzata di ben 24 orsi in tre anni tramite un Ddl di prossima approvazione: «otto orsi confidenti all'anno da abbattere si trovano», ha dichiarato in modo molto allusivo Simone Marchiori, assessore della giunta Fugatti. Un atteggiamento ideologico e ascientifico che porterà in poco tempo a una nuova estinzione degli orsi in Trentino. Va ricordato, infatti, che essendo gli orsi del Trentino tutti imparentati, il rischio di impoverimento genetico diventa una certezza, portando al calo delle nascite ed al rischio di estinzione. E' chiaro che la convivenza con questi animali in Trentino deve cambiare: informazione e prevenzione la renderebbero possibile. La strage che il governo vuole fare la renderà semplicemente inattuabile perché non ci sarà più nessun orso con cui convivere”. “Il 3 febbraio non scorderemo di denunciare anche la vigliacca e crudele condanna alla cattività a vita inflitta dalla Provincia di Trento all'orsetto Nino-M89. Un orso che poteva essere libero vive oggi detenuto in un parco zoo a Spormaggiore, destinato a diventarne l'attrazione di punta della prossima primavera”.

Nelle ultime ore anche le associazioni animaliste Enpa, Oipa e Lav si sono schierate contro l’amministrazione dei grandi carnivori da parte della provincia. 

"Se due indizi fanno una prova è evidente che queste morti non sono affatto casuali. Grazie alla sua campagna d'odio nei confronti degli orsi, il Presidente trentino Fugatti potrebbe infatti essere considerato il responsabile di un lavoro sporco eseguito poi da criminali del territorio che uccidono gli orsi salvati dai ricorsi giudiziari della Lav". Lo dichiara in merito alla morte dell'orso Mj5 Massimo Vitturi, responsabile Lav.

Secondo l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) questa è la “cronaca di una morte annunciata. MJ5, 18 anni, pur non rientrando nella lista degli orsi aggressivi, era stato condannato a morte dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, con un'ordinanza subito impugnata dall'Oipa e da altre associazioni e quindi sospesa. All'indomani di quello che aveva tutti i connotati di un cosiddetto 'falso attacco', Fugatti, contestualmente aveva annunciato di aver chiesto un parere all'Ispra ma, a seguito della richiesta di accesso agli atti dell'Oipa, l'Istituto informò che non era stata ricevuta alcuna richiesta di parere. L'identificazione di MJ5 è un'altra puntata della caccia alle streghe, che anche alcune dichiarazioni di esponenti politici hanno alimentato, come quella di Ivano Job che, il 10 maggio, durante la discussione sulle risoluzioni collegate alla comunicazione sulla gestione degli orsi del presidente della Fugatti, ha affermato che 'se non ci sarà una risposta di buon senso, ponendo prima le persone e poi gli animali, i trentini non subiranno ancora'", conclude Oipa.













Scuola & Ricerca

In primo piano