la valanga

Marmolada, si utilizzeranno anche i cani per cercare i dispersi

Dellantonio (Soccorso Alpino): «Da domani due squadre sul fronte valanga con vie di fuga». Condizioni difficilissime, sul ghiacciaio al massimo 10-15 soccorritori. Il ghiacciaio resta chiuso. Individuati dai droni alcuni indumenti (foto Soccorso alpino Alto Adige)

 



TRENTO. Sono riprese questa mattina (5 luglio) sulla Marmolada le ricerche dei dispersi nella frana di domenica con lo stesso sistema utilizzato nella giornata di ieri. Verranno utilizzati in particolare quattro droni, due nella parte alta e due nella parte medio-bassa del seracco precipitato: le operazioni via terra saranno effettuate solo per il recupero di eventuali ritrovamenti effettuati dai droni, per garantire l’incolumità degli operatori.

Alcuni indumenti, non si sa se riconducibili alle vittime del disastro della Marmolada o a reperti precedenti, sono stati individuati stamani nel corso delle ispezioni con i droni in corso nella zona del disastro: lo ha riferito ai giornalisti Fausto Zambelli, assistente di volo del nucleo elicotteri della Provincia di Trento. Zambelli ha detto inoltre che "si vedrà ora se e come recuperare questi reperti, e se questo significhi che vi sono delle vittime o se appartengono a escursioni storiche precedenti".

Da domani o al massimo dopodomani il Soccorso alpino tenterà l'ispezione del ghiacciaio della Marmolada "vista-udito" con specialisti delle ricerche e con unità cinofile. Lo ha riferito all'Ansa il presidente del Corpo nazionale del soccorso alpino Maurizio Dellantonio.

Il bilancio ad oggi è di 7 vittime, 8 feriti (di cui uno gravissimo) e 13 dispersi.

"La cosa che vorrei fare - ha precisato Dellantonio - guardando bene il tempo ma anche le temperature dei prossimi giorni, è un intervento congiunto con tutte le forze che abbiamo in campo: fare dal limite del ghiacciaio in giù un intervento anche con con l'utilizzo dei cani, per vedere se se riusciamo a trovare qualcosa che con i droni è impossibile scovare".

Secondo Dellantonio in zona dovranno agire "al massimo quindici persone, divise in due; una farà un ramo della valanga e una farà l'altro, con il Col del Bois in mezzo, e metteremo una serie di vedette. Ci saranno tutte le vie di fuga se ci fosse necessario per qualche piccolo crollo, con il massimo attenzionamento. Insomma tutti saranno ben informati di quello che devono fare e prendiamo le persone migliori. Ovviamente dovrò confrontarmi anche con il Capo della Protezione civile e con gli altri a capo delle Forze Armate forze di polizia presenti", ha concluso il capo del Soccorso alpino. 

Il Soccorso Alpino trentino intanto comunica che l'intera montagna in territorio trentino è chiusa per motivi di sicurezza, secondo quanto previsto dall’ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard. In corso riunione di coordinamento delle persone coinvolte













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