Vecchie lenzuola che si trasformano in mascherine
Mezzolombardo. Continua in quattro case di Mezzolombardo e in altre della bassa Val di Non la produzione di mascherine cucite a macchina da volontarie che allo scopo utilizzano vecchie lenzuola. Per...
Mezzolombardo. Continua in quattro case di Mezzolombardo e in altre della bassa Val di Non la produzione di mascherine cucite a macchina da volontarie che allo scopo utilizzano vecchie lenzuola. Per reperire questo materiale, sulla pagina Facebook “Sei di Mezzolombardo se...” alcuni giorni fa era apparsa la richiesta di lenzuola di cotone bianco, che sono lavabili a 90 gradi. La signora che provvede a ritirarle, lo fa con cautela in occasione della spesa e le fa avere poi, sempre rispettando la distanza di sicurezza, alle persone che cuciranno i manufatti. Le mascherine vengono poi fatte avere gratuitamente a chi ne avesse bisogno.
Tempo addietro il Gruppo Missionario aveva iniziato una produzione organizzata, ma ora ha interrotto l’attività che procede a livello individuale. A far arrivare le richieste ci pensa il passaparola.
Prima dell’arrivo delle mascherine a norma, quelle cucite dalle volontarie erano state recapitate anche nelle case di riposo della zona. È ormai risaputo, essendo stato comunicato da più canali scientifici, che questo tipo di protezione non salva dal contagio perché, pur limitando il diffondersi delle goccioline di saliva, non ferma il virus, che è microscopico e riesce a penetrare e oltrepassare il tessuto, pur tuttavia molta gente, in mancanza di altri prodotti, si protegge con queste mascherine, senza però dimenticare le altre salvaguardie, come quella di mantenere la distanza di oltre un metro dagli altri soggetti. «La sensazione è di sentirsi più difesi indossando questi manufatti» è il pensiero comune.
Chi non dispone di mascherine omologate sceglie dunque quelle artigianali e le donne di buona volontà continuano a cucirle e a rispondere alle richieste, che viaggiano sui canali del volontariato caritatevole.