«Usi civici e mondo agricolo: le sfide dei candidati sindaci»
In vista delle Comunali a “Terre D’Adige”. L’ex consigliere Moscon tiene alta l’attenzione sui temi più importanti. Ma soprattutto è preoccupato per la «disinformazione degli elettori»
Zambana. Sulle elezioni del 26 maggio che vedranno gli elettori del nuovo comune “Terre d’Adige” eleggere il nuovo sindaco, interviene Andrea Moscon, in qualità di ex consigliere comunale e ex membro della Comunità di valle Rotaliana. In attesa del deposito delle liste, di certo saranno due i candidati sindaco: Renato Tasin sindaco uscente di Zambana e Roberto Roncador ex vicesindaco di Nave San Rocco.
Che sfida si prospetta?
« I due candidati dovranno essere bravi a pescare nell’associazionismo e nel volontariato spina dorsale di entrambe le comunità e nel comprendere le difficoltà e le aspettative del mondo agricolo e trovare i giusti equilibri di collaborazione con gli usi civici. Foreste e agricoltura saranno assessorati pesantissimi. Per quanto riguarda l’esito finale delle elezioni è difficile esprime un pronostico senza conoscere ancora quante saranno le liste e i nomi dei candidati, ma esiste un elemento che non va sottovalutato».
Quale?
« La disinformazione su come si vota. Penso ad esempio come possibile errore dell’elettore, al voto disgiunto vista la presenza di una coalizione di liste, novità a queste latitudini che porterebbe all’annullamento della scheda. Inoltre oltre alla scheda per le amministrative al cittadino ne verranno consegnate altre per le elezioni europee e suppletive creando ulteriore incertezza».
Che voci girano nei paesi?
«Siamo nel periodo del toto nomi ma sono in molti a percepire che le aspettative per molti candidati non saranno solo quelle di ricoprire la carica di consigliere, ma quella di assessore e chi sarà eletto sindaco dovrà essere bravo a non scontentare nessuno tenendo conto oltre che al volere popolare e alle competenze personali anche l’equa rappresentatività dei due paesi».
Si dice che dopo le elezioni Nave San Rocco diventerà frazione di Zambana.
«L’ho pensato anch’io ed è una convinzione che hanno in molti. Zambana ha un bilancio comunale ricco e maggiore popolazione, fattori che incideranno sulla leadership territoriale. La fusione se doveva essere fatta, si sarebbe dovuta pensare anche con Lavis o Mezzolombardo. Questo avrebbe portato sicuri benefici fiscali e più servizi ai cittadini».
Così Nave San Rocco e Zambana sarebbero diventati frazioni di Mezzolombardo o Lavis?
«Quando ero in consiglio comunale insieme al mio gruppo presentammo una mozione che prevedeva la fusione con Zambana e Lavis. Per ovviare a quanto, inserimmo nel documento il voto ponderato cioè ogni comune aveva il suo peso nelle decisioni».
Cosa la incuriosisce di più?
«Vedere quale peso elettorale avrà la Lega e se riuscirà a confermare il trend nazionale e provinciale: le partite più grandi per un amministrazione si giocano a Trento e avere interlocutori vicini al governo provinciale può essere un valore aggiunto» D.P.
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