MEZZOLOMBARDO. «I ritardi ci sono stati, ma proprio dal 24 ottobre scorso sono in atto i traslochi nella nuova struttura, e sono già attivi, o lo saranno a giorni, molti ambiti, come fisioterapia, infermieristica, psichiatria, servizi sociali. Nell'hospice, trasferito da Villa Igea, ci sono già due ospiti». Questa in sintesi la risposta data in consiglio comunale dell’assessore Francesco Batalli all’interrogazione del rappresentante di Mezzolombardo Partecipa che chiedeva spiegazioni riguardo i ritardi, rispetto ai termini dichiarati dall’Ufficio stampa prima delle elezioni, dell’apertura del Centro sanitario San Giovanni. «Ci sono stati dei ritardi procedurali, ma è previsto che entro novembre tutto sarà operativo» ha aggiunto Batalli.

Vedovelli ha chiesto poi quali garanzie ci siano per i 35 lavoratori dell’ex ospedale che attendono di rientrare al lavoro nella nuova struttura. L’assessore ha confermato che avranno diritto di priorità nella chiamata, naturalmente rispetto alle competenze e ai profili professionali richiesti. «Certo, però, che non ci sarà nel nuovo presidio l’organico che era presente all’ospedale San Giovanni» ha concluso l’assessore, cogliendo l’occasione per informare i consiglieri sul percorso formativo che si sta svolgendo per i volontari che opereranno nell’hospice. «Ci sono circa 25 persone, del paese e dei dintorni, che stanno partecipando; i volontari sono uno dei cardini del lavoro in hospice». Si è parlato poi di come il nuovo centro ospedaliero, costato circa 30 milioni di euro, debba sperare di poter contare su professionisti di eccellenza per farsi un nome e diventare un punto di riferimento nella sanità trentina. «Al momento, il servizio di Guardia medica non pare all’altezza, secondo alcune informazioni che mi sono giunte, occorrerà tenere monitorata la situazione» ha ribattuto Vedovelli; Betalli ha garantito in tal senso. (a.t.)