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Michelatti cede a Roncador la presidenza dell’Avis 

MEZZOLOMBARDO. Nell’assemblea dei soci Avis del 2 marzo è stato comunicato l’avvicendamento nella funzione di presidente tra Fabio Roncador e Alessandro Michelatti. Roncador aveva già ricorperto...



MEZZOLOMBARDO. Nell’assemblea dei soci Avis del 2 marzo è stato comunicato l’avvicendamento nella funzione di presidente tra Fabio Roncador e Alessandro Michelatti. Roncador aveva già ricorperto questo ruolo anni fa ed ora che è pensionato e dispone di più tempo, oltre alle note capacità, riprende le redini dell’associazione. Micheletti ha lasciato la carica per assumere un incarico superiore nell’Avis provinciale equiparata regionale, nell’esecutivo della Commissione innovazione e della Commissione cogestione. Mansione che gli permetterà in particolare - questa è la speranza - di avere più voce sull’apertura del nuovo presidio ospedaliero in paese.

In assemblea è stata poi ricordata l’attività del 2017 e presentati gli obiettivi per il 2018. Il resoconto economico, mostra un totale uscite di 13.000 euro, 1.000 meno dell’anno scorso; i ricavi, derivanti principalmente dal rimborso delle donazioni, sono di 8.824 euro, in linea con l’anno precedente; inoltre 900 euro rono riferiti al contributo del Comune. Il bilancio preventivo, votato all’unanimità, ricalca in parte quello dell’anno scorso, con un lieve aumento delle uscite.

Infine, sono stati consegnati i distintivi ai soci che hanno all’attivo numerose donazioni e molti anni di attività. Sono state distribuite 57 premiazioni: il distintivo in oro e smeraldo è andato a Maurizio Tait, per 81 donazioni; 3 distintivi in oro e rubino a Paolo Bonn e Bruno Fontana per 60 donazioni, e a Nicola Frasnelli, per 69; 5 distintivi d’oro per Afra Calovi, Paolo Marinchel, Silvio Paternoster, Luciano Weber e Andrea Zanon, per 40 donazioni, e a Guido Romanelli per 50. Consegnati inoltre 6 distintivi in argento dorato, 24 in argento e 17 in rame.

Riguardo alle donazioni, c’è stato un piccolo calo rispetto all’anno precedente: 663 sacche di sangue intero contro le 675 e 21 plasmaferesi rispetto alle 29, nessuna donazione di piastrine rispetto alle 6 precedenti. I donatori a fine 2017 erano 523, di cui 35 nuovi, più 4 soci collaboratori. Alcuni hanno lamentato il calo del numero degli esami che i soci ricevono a seguito della donazione, una scelta, che non pare costerebbe poco, non motivata dall’Azienda sanitaria. (a.t.)













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