La fattoria romana riscoperta alla Calcara
MEZZOLOMBARDO. In sala civica, domani alle 20.30, altro appuntamento con l’Associazione Castelli del Trentino, che questa volta propone una serata di approfondimento sulla Mezzolombardo archeologica....
MEZZOLOMBARDO. In sala civica, domani alle 20.30, altro appuntamento con l’Associazione Castelli del Trentino, che questa volta propone una serata di approfondimento sulla Mezzolombardo archeologica. In particolare i relatori, Roberta Oberosler e Nicoletta Pisu, due archeologhe della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia, parleranno dell’importante ritrovamento archeologico avvenuto a Mezzolombardo alla fine degli anni ’90, nella località “Calcara”, sul terreno dove oggi c’è il Centro di protezione civile, a sud del paese. Che quella zona fosse archeologicamente preziosa era noto sin da fine Ottocento, poiché a più riprese nei terreni ai piedi del colle di San Pietro si erano ritrovati antichi reperti che ora fanno parte delle collezioni del Museo del Buonconsiglio o del Ferdinandeum ad Innsbruck. Nelle riviste storiche trentine di inizio Novecento si scrive del ritrovamento di una moneta romana dell’età dell’imperatore Massimino, di una fusarola di 5 centimetri, di frammenti di vaso, di due braccialetti di fattura barbarica. L’intervento degli archeologi fu richiesto quando vennero notati reperti e resti di murature nel cantiere della nuova sede della Protezione civile. Alla “Calcara” la stratigrafia archeologica era molto compromessa per via della lunga frequentazione del sito nei secoli successivi all’età romana, frequentazione che ha impedito il formarsi della naturale protezione data, semplicemente, dall’accumularsi della terra sopra i manufatti. Pertanto restavano pochi seppur significativi componenti di un complesso che possiamo immaginare composito da ben due edifici principali costruiti in muratura; parti di rozzi pavimenti o sistemazioni dei piani connessi agli edifici; un pozzo realizzato con una certa cura e conservato proprio nella sua porzione profonda; ridotti tratti di strutture in muratura accessorie agli edifici principali. I materiali rinvenuti in scavo coprono un arco cronologico che va dal I al IV secolo d.C. e sono testimoni dell’attività agricola e della vita quotidiana di chi abitava la fattoria.