ECONOMIA

Industria in Trentino, confermato lo stop al trend negativo

In dodici mesi il numero di dipendenti è cresciuto di 12 unità mentre è leggermente calato il numero delle imprese complessive



TRENTO. A fine giugno 2017, in base alla rilevazione curata dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento, le imprese industriali con più di 10 addetti erano 584 e occupavano 29.945 dipendenti. In termini complessivi, rispetto al 2016, l’indagine ha delineato un calo delle imprese pari a 17 unità produttive (25 in entrata, 42 in uscita) e una sostanziale tenuta del numero di dipendenti (+12). L’aumento, seppur contenuto, degli occupati conferma l’interruzione del lungo trend negativo, evidenziata per la prima volta lo scorso anno. Un dato significativo emerso dall’indagine riguarda l’andamento occupazionale delle 559 imprese presenti in entrambi gli anni di rilevazione che ha fatto registrare un aumento di 464 dipendenti.

Nel corso del tempo si è assistito a una progressiva qualificazione della dotazione di capitale umano delle imprese: è aumentata la proporzione di addetti in possesso di un diploma di scuola media superiore (raddoppiati rispetto ai primi anni 90) e, parallelamente, di coloro che sono in possesso di un diploma di laurea (quintuplicati rispetto ai primi anni 90). Al tempo stesso si è assistito anche a un graduale aumento della presenza femminile nelle imprese (+28,9% nel 2015 rispetto al 1989) in concomitanza con una crescita dell’incidenza della manodopera tecnica e impiegatizia (+76,6%). Tutti questi fenomeni indicano che non solo si è verificato un processo di terziarizzazione dell’economia, ma anche di terziarizzazione della stessa industria.

Sotto il profilo strutturale, l’industria trentina si caratterizza per un insieme di piccole aziende (fino a 50 dipendenti) che rappresenta il 73,1% delle imprese totali, quelle di media dimensione (da 51 a 200 dipendenti) sono il 22,4% e quelle con oltre 200 dipendenti il 4,5%.

Come si evince dai dati, la forma societaria più utilizzata è la società di capitali. In particolare, la società a responsabilità limitata costituisce il modello giuridico a cui le aziende ricorrono con maggior frequenza (63,0% delle imprese), seguito dalla società per azioni (24,3%).

Per quanto riguarda il processo di internazionalizzazione, l’indagine conferma che la nostra provincia ha strutturalmente una bassa propensione a esportare (l’incidenza dell’export sul Pil nel 2016 è pari al 17,8%, mentre nel Nord Est è pari al 35,0%) e che una quota rilevante dell’export provinciale è determinata da un ristretto numero di imprese medio-grandi. Sono state rilevate 303 aziende esportatrici pari al 55,5% del totale settoriale, con una quota di export sul fatturato pari al 38,1%.













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