Il vice cancelliere austriaco Strache: «Profughi nelle caserme»
Il vice cancelliere austriaco dell'Fpoe, Heinz-Christian Strache, ha affermato in un'intervista tv di poter immaginare «una sistemazione dei profughi nelle caserme».
TRENTO. Le sue parole stanno scatenando una bufera di critiche in Austria, tanto che il braccio destro di Sebastian Kurz ha dovuto tentare di ridimensionarle. Il ministro della Difesa, Mario Kunasek, pure dell'Fpoe, ha sostenuto che il provvedimento «al momento non è un tema».
Strache aveva affermato di voler capire quali caserme abbiano «un'utilizzazione ottimale» e quali «non sono sfruttate al massimo». Il vicecancelliere ha accennato anche all'ipotesi di istituire un orario limite per il rientro: «anche in passato si è discusso se non sia il caso che, da una certa ora in poi, la sera, debbano essere tutti di nuovo nelle caserme. C'è bisogno di ordine, fino a quando la procedura di asilo è in corso», ha detto.
Successivamente, però, il vice di Kurz, attaccato da più fronti, ha ritrattato: «Di un topolino si è fatto un elefante», ha commentato a margine della riunione di governo di oggi nel Castello di Seggau. Sostenendo di essere stato mal interpretato, ha concluso che la questione non è all'ordine del giorno
Minniti a "Die Welt": «Kurz poco lungimirante»
Intanto il ministro dell'Interno Marco Minniti ha risposto così, in un'intervista a Die Welt, alla domanda su che opinione abbia del nuovo cancelliere austriaco, Sebastian Kurz: «non è stato molto lungimirante arrivare con i carri armati al Brennero, proprio mentre l'Italia aveva preso seriamente la politica sui profughi. Qual era il messaggio Voleva essere un incoraggiamento Direi allora che io non l'ho inteso come tale».