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Una serata di allegria e saluto ai profughi

SAN LORENZO DORSINO. Una serata di saluto ai profughi è stata organizzata a San Lorenzo in Banale, sia quelli in partenza che quelli rimasti. Una folta delegazione di questi migranti, uniti a quelli...


di Graziano Riccadonna


SAN LORENZO DORSINO. Una serata di saluto ai profughi è stata organizzata a San Lorenzo in Banale, sia quelli in partenza che quelli rimasti. Una folta delegazione di questi migranti, uniti a quelli ospitati nella Valle del Chiese, era presente alla cena solidale a testimoniare il forte interesse dei migranti per queste forme di integrazione realizzate a livello giudicariese dalle associazioni di volontariato.

Il bel numero di presenti, 91 per l’esattezza, profughi compresi dalle 4 situazioni, sta a indicare l’interesse con cui l’opinione pubblica locale segue l’evolversi della situazione-profughi, dopo la partenza o allontanamento – obbligato – dei migranti dal B & B Casa di Wilma di San Lorenzo in Banale, dove ne è rimasto solo uno, disponibile all’integrazione e amico di tutti.

Del massimo interesse il bilancio tracciato per l’occasione sulla presenza profughi, a cominciare da quella a San Lorenzo in Banale. Presenti col comitato accoglienza le realtà che hanno dato lavoro ai profughi in questi mesi, Albergo Opinione, Albergo Castel Mani, agritur Athabaska, Famiglia cooperativa, insieme col Comune San Lorenzo Dorsino.

“A San Lorenzo sono entrate in primavera 7 persone cui una si è aggiunta in estate – è stato ricordato – E già nell'estate quattro di loro avevano attivato un rapporto di tirocinio con aziende locali...” La loro presenza, anche lavorativa si è svolta in modo positivo e tutti i datori di lavoro,

presenti alla serata, conservano un buon ricordo delle persone e dell'esperienza.

“Adesso che i profughi sono stati trasferiti, e abbiamo notato che li hanno trattati come valigie piuttosto che come persone, rimangono come spunti di riflessione che il paese si conferma un paese ospitale, che il suo tratto non è il rifiuto rabbioso di chi viene da situazioni di bisogno, che integrare aiuta non solo i profughi ma anche la comunità ospitante, anche a fini di sicurezza...” In questa prospettiva di accoglienza si è collocata anche l'iniziativa del "progetto scuola".













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