Storo, Scaglia puntualizza sulla cascata
STORO. In merito alla questione della riqualificazione della zona del Forte d'Ampola riceviamo e pubblichiamo questa precisazione da parte di Settimo Scaglia. «Non corrisponde al vero - scrive l'ex...
STORO. In merito alla questione della riqualificazione della zona del Forte d'Ampola riceviamo e pubblichiamo questa precisazione da parte di Settimo Scaglia. «Non corrisponde al vero - scrive l'ex primo cittadino di Storo - che la cascata è “ostaggio” della nostra famiglia in quanto, come si evince dalla foto, non esiste e non è mai esistito alcun “recinto”, tantomeno limitazione all’accesso del sentiero privato che porta alla cascata. Polemiche inutili e critiche pesanti anche a livello diffamatorio che saranno oggetto di querela per coloro che tramite i social si sono sbizzarriti contro di noi. Il sentiero è libero e non recintato! Cartelli per definire la proprietà privata è nostro diritto porli in loco. Abbiamo dovuto intervenire per definire la proprietà in quanto stanchi della situazione per il problema dell’abbandono dei rifiuti (anche pericolosi) ».
Lo scritto di Scaglia prosegue spiegando che fino al 2010 era presente in zona un bidone da circa 200 litri, eliminato nel 2010. Nel 2017, a seguito di una sua Pec, l'amministrazione Turinelli ha posto in loco un cestino da 20/30 litri, che Scaglia però ritiene «certamente non idoneo che anzi peggiora la situazione in quanto si riempie in fretta», il che costringerebbe la sua famiglia a garantire il decoro anche sul terreno pubblico.
Infine l'ex sindaco di Storo interviene direttamente sul suo successore: «Il primo cittadino Turinelli afferma che “sono stati posizionati dei cassonetti nella zona”. Questo corrisponde al falso perché esiste solo un esile cestino che, come detto non risolve certo la situazione ed anzi la peggiora. Spiace poi sentirsi dire dallo stesso che il comune non può intervenire per il problema rifiuti sui terreni di nostra proprietà frequentati dai turisti e locali. Praticamente oltre al danno nei nostri confronti anche la beffa. Libero accesso attraverso le nostre proprietà e i rifiuti sono pure cavoli nostri. Mi pare una situazione paradossale che a questo punto intendiamo perseguire fino in fondo anche per vie legali, perché riteniamo doveroso che il Comune non se ne possa fregare ed anzi ribalti tutto il problema sui privati. Infine con riferimento alla precisazione del sindaco circa la non conoscenza da parte dello stesso di alcun dettaglio del progetto, ringraziamo il sindaco per il chiarimento, qualora fossero sorti dubbi in merito al lettore. Ribadiamo che nella dichiarazione resa avevano solo riportato che “era entusiasta dell’iniziativa” relativa ad una riqualificazione a fini turistici della zona e che, come abbiamo sottolineato nell’articolo, con destinazione ancora da definire. Non abbiamo mai fatto alcun riferimento a progetto tantomeno nel dettaglio, cosa a nostro avviso non posta in discussione. Spiace anche questa incomprensione e ci auguriamo che dietro la sua necessità di chiarimenti non celi una presa di distanza dall’idea». (s.m.)