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Storo: Agri 90, una produzione che vale 4 milioni nel 2020

Bilancio in salute per la coop giudata da Vigilio Giovanelli. Tonina: “In questi anni ha permesso di preservare il territorio e frenare lo spopolamento”



STORO. La cooperativa Agri 90 di Storo, che di anni ne ha 30, è a tutti gli effetti un significativo punto di riferimento sia per la salvaguardia dell'ambiente che per la valorizzazione del territorio.

Questo è stato detto all'assemblea dal presidente Vigilio Giovanelli che ha incassato l'ennesimo consenso e fiducia di soci e conferitori anche grazie all'utile di esercizio che nell'anno 2020 al di là di investimenti e ristrutturazioni aziendali è stato di 270 mila euro.

Giovanelli fa sapere che gli investimenti ammontano ad 1 milione e 400 mila euro, con un contributo provinciale pari a mezzo milione.

I dati che il presidente va via via snocciolando sono altrettanto confortanti tanto che gli stessi soci conferitori che nel corso dell'esercizio 2020 hanno ricevuto indennizzi complessivamente per circa 2 milioni e 740 mila euro.

Ed è di quattro milioni e mezzo di valore della produzione per l’anno appena concluso (3 milioni e 650 mila nel 2019).

Sulla produzione di granoturco il presidente parla di stabilizzazione ma non altrettanto si può dire dei piccoli frutti i cui alti e bassi spesso si rincorrono.

Tornando al frumento (gli ettari coltivati sono una quarantina ) si è sfondata la soglia dei 1.700 quintali rispetto ai 760 del 2018 e dei 1.300 dell'anno dopo.

Per quanto concerne i piccoli frutti si riscontra una lievitazione dei lamponi passati negli ultimi due anni da 65 a 75 quintali, come anche le more aumentate negli stessi due esercizi da 68 a 75 quintali come anche i mirtilli passati da 41 a 50 quintali.

Bene anche per le gallette: le confezioni negli ultimi due anni sono sbalzate da 76 a 80 mila, come bene anche il fenomeno polenta cotta della quale nel solo anno 2020 ne sono stati  venduti 138 quintali.

Dopo quello del presidente ci sono stati gli interventi istituzionali ad iniziare dal vice presidente della Provincia Mario Tonina, dei presidenti degli enti Bim del Chiese e Sarca Claudio Cortella e Giorgio Marchetti nonché al sindaco di Storo Nicola Zonini e per ultimo l'assessore dello stesso comune Massimiliano Luzzani che è anche presidente della associazione castagnicoltori.

Tonina, che di Agri 90 e dei contadini di valle è considerato una specie di “ padre putativo “ conferma la sua vicinanza a coop e conferitori. Il politico di Poja, che parla come sempre a braccio e ha portato il saluto e la vicinanza dell'intero esecutivo provinciale. Per poi dire che  “La farina gialla di Storo non è solo agricoltura, mantiene il territorio, offre prospettive, valorizza le altre produzioni, identifica il paesaggio.

L’eccellenza ambientale del Trentino è un’eccellenza di sistema, ad essa concorrono tutti gli attori del territorio e l’agricoltura certamente ne è una parte importantissima. Una sinergia del sistema che si riflette anche nel nuovo ambito turistico, ora esteso da Madonna di Campiglio al lago d'Idro”, ha detto ancora Tonina, ricordando che anche Agri'90 negli anni ha ampliato la propria attività oltre Storo, nelle Giudicarie esteriori e in Valsugana, offrendo ai giovani l’opportunità di un’occupazione in linea con la tradizione del passato.

“La cooperazione ha consentito in questi anni di preservare il territorio e frenare il fenomeno dello spopolamento, andando incontro ai bisogni e al mantenimento dell’attività agricola nel Chiese”. 













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