Spiazzo, il cantiere infinito del campanile “silenziato”
Torre muta dall’agosto 2014: le vibrazioni ne minacciavano la struttura Servono tiranti per consolidare le pareti. La Parrocchia: li stiamo posando
SPIAZZO. «Anche se qualcuno può dubitarne, il parroco e il Consiglio per gli affari economici stanno facendo tutto quello che è loro possibile per seguire e incentivare il procedimento dei lavori». Questa in sintesi la risposta ai molti interrogativi sulle lunghe attese dei lavori al campanile della Pieve di Rendena. Lavori che, iniziati nella primavera 2016, a detta della stessa Parrocchia di Spiazzo «sembrano proseguire lenti e difficili, dopo la lunga pausa da agosto 2017 a febbraio 2018». Attualmente si stanno realizzando i fori nei muri interni che serviranno alla posa dei tiranti, che dovrebbero essere l’ultimo intervento relativo al consolidamento delle pareti. Dall’agosto 2014 la torre campanaria della Pieve di Rendena è muta, perché nello stato in cui si trovava si decise di non far suonare le campane, in quanto le sollecitazioni che derivavano dal loro utilizzo avrebbe messo in pericolo la stabilità del campanile alto 33 metri più il cupolone sovrastante. L’intervento principale riguarda proprio il “Consolidamento statico della torre campanaria” con evidenti degrado e dissesto statico che coinvolgono il paramento murario a Est e Ovest. I lavori, ma anche le soste, si sono protratti oltre ogni previsione e la posa della struttura di tiranti serve a unire il muro interno con quello più esterno e i muri ortogonali tra loro.
Molti col naso all’insù guardano sfiduciati quel campanile silente, ma la “malattia” dell’antica torre campanaria riguarda proprio le sollecitazioni prodotte dalle campane della Pieve, che suonano “a slancio” o “a battaglio volante” con spinte tre volte maggiori del “suono ambrosiano”. Se poi aggiungiamo che il castello campanario è legato alla cella campanaria è intuibile che le spinte orizzontali originate dalle campane si scaricano lassù, nel punto più alto del campanile, dando origine a momenti e forze di taglio molto elevate su tutto il fusto del campanile. A questo si aggiunge il fatto che le campane della Pieve di Spiazzo suonano in due direzioni ortogonali tra loro, e la loro oscillazione origina vibrazioni torsionali dannose alla muratura del campanile.
I lavori che sono ripresi mirano a realizzare i fori per posare i tiranti che scaricano le vibrazioni prodotte dalle campane, migliorando il comportamento strutturale del campanile alle sollecitazioni statiche e dinamiche, dando una maggior sicurezza in presenza di azioni sismiche. La Parrocchia di Spiazzo retta da don Federico annuncia che «dopo il consolidamento delle pareti si provvederà ad asportare le campane», dando così avvio alla realizzazione del nuovo “castello campanario”. Saranno completati tutti i lavori previsti, che vanno dal rifacimento delle scale alla sostituzione dei solai lignei e alla rimozione degli intonaci cementizi e quelli originari ammalorati e distaccati. Nonché la sistemazione dei parapetti della cella campanaria con pulizia e ripasso dell’orditura del cipollone con vernice antitarlo, lo smontaggio, la pulizia e il rimontaggio dell'orologio.
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